Arriva un'altra batosta giudiziaria per i vertici bancari italiani. Arriva dalla procura di Trani un accusa di usura per dirigenti ed ex dirigenti di Banca d'Italia, Mps, Bnl, PopBari e Unicredit.

Alcuni dei nomi illustri

Ad essere stati accusati di aver creato un sistema di tassi di usura con l'accondiscendenza della Banca d'Italia, dal pubblico ministero di Trani, Michele Ruggiero, sono stati i due dirigenti di Banca d'Italia Vincenzo Desario e Fabrizio Saccomanni, ex ministro dell'Economia, con loro troviamo anche Francesco Frasca e, l'oggi presidente Rai, Anna Maria Tarantola.

Il pm non si è fermato a Banca d'Italia raggiungendo alcuni tra i più grandi colossi bancari nazionali.

Per Mps abbiamo Fabrizio Mussari, Francesco Gaetano Caltagirone e l'attuale amministratore delegato, Federico Ghizzoni. Per Unicredit abbiamo Dieter Rampl e il direttore generale Roberto Nicastro. Per Bnl si ritriovano sotto accusa l'amministratore delegato, Fabio Dallia, e il presidente del consiglio sindacale Piccinelli.

62 indagati

La maxi-inchiesta, aperta dal pm Ruggiero, ingloba così fasi l'intero sistema bancario italiano che in caso di accertamento dell'accusa rischierebbe di farlo collassare. Il reato secondo l'accusa è stato commesso a danno di alcuni imprenditori del barese.

Il caso particolare è quello della PopBari che sarebbe accusata di un illecito da 296 euro commesso ai danni di Luigi Salvatore Gianfrancesco. Altri nomi illustri rientrano nel maxi-elenco degli indagati che conta 62 nominativi. La lista dei 62 è stata resa nota al termine delle indagini della Guardia di Finanza che avrebbe certificato l'applicazione di tassi superiori alla soglia massima consentita dalla legislazione vigente in materia.