Bergamo, 24 ottobre 2016 – Il tennista disabile originario della Puglia, Salvatore Caputo, ha chiesto un risarcimento di 150 euro alla compagnia aerea Ryanair, per avergli richiesto un supplemento economicodi 27,50 euro per poter imbarcare l’attrezzatura della sua carrozzina; l’imbarco delle attrezzature per disabili, secondo quanto riportato sul sito della compagnia, dovrebbe essere gratuito.

La vicenda riguardante il tennista disabile

L’11 settembre scorso, il tennista pugliese, si trovava all’aeroporto di Bergamo, pronto ad imbarcarsi su un aereo diretto a Brindisi; come ogni passeggero è stato anche lui sottoposto ad i soliti controlli pre-imbarco e nel momento in cui il personale si è accorto del peso del suo bagaglio, che superava i limiti standard di 4 kg ha richiesto, ignorando le lamentele e le spiegazioni di Caputo, un supplemento di euro 27,50.

Dopo la richiesta, l’atleta ha spiegato al personale che l’eccesso di peso era dovuto alla presenza dell’attrezzatura adibita alla sua carrozzinae fondamentale per lui, ma nonostante i diversi tentativi non è riuscito a vincere la sua “battaglia” ed evitare di pagare il supplemento.

Le parole del legale Stefano Gallotta

“Nonostante i tantissimi viaggi intrapresi durante tutta la sua carriera, l’atleta non aveva mai ricevuto un trattamento simile da nessuna compagnia aerea prima di adesso” ha spiegato Stefano Gallotta, legale di Salvatore Caputo. Stando a ciò che viene riferito dall’avvocato difensore del campione di tennis, sembrerebbe che sul sito internet, la stessa compagnia aerea preveda che i passeggeri con mobilità ridotta o Handicap, possano trasportare a titolo gratuito l’attrezzatura a loro necessaria.

Dato l’accaduto, che non è passato ovviamente inosservato, lo scorso 21 ottobre 2016 il legale Stefano Gallotta ha deciso di inviare una lettera alla compagnia aerea Ryanair chiedendo un rimborso pari a 150 euro per l’ingiusta ed ingiustificata richiesta del pagamento del supplemento fatta al suo assistito, che avendo una mobilità ridotta è costretto a viaggiare con determinate attrezzature, che dovrebbero per lo più essere imbarcate gratuitamente.