"Sono pronto a tutto": ha annunciato lo sciopero della fame per contestare la decisione del giudice. Infiniti guai giudiziari per l'agente fotografico Fabrizio Corona. Assolto nel processo dello scorso giugno, i suoi avvocati avevano chiesto che fosse affidato a una comunità di recupero a 180 chilometri da Milano in un regime controllato. Ma la richiesta è stata respinta e l'ex re dei paparazzi ora è di nuovo nell'impasse: dovrà trascorrere i 12 mesi della pena da scontare ancora in carcere. Per questo è scatta la sua drastica decisione: fare lo sciopero della fame finché non gli vengano riconosciuti diritti negati.

E dal carcere è stata smenita la notizia che avrebbe desistito e rinunciato.

La decisione del giudice

Un'ordinanza di custodia cautelare, quasi un anno fa aveva portato Corona in carcere dopo che erano stati trovati quasi 2,6 milioni di euro in un controsofitto e in Austria. Ma lo scorso giugno è stata revocata e i giudici l'hanno assolto dai fatti contestati, tra cui intestazione fittizia di beni. Ora però il giudice di sorveglianza di Milano, Beatrice Crosti, ha respinto la richiesta d’affidamento in prova in una comunità, avanzata dai suoi legali con l'assenso degli operatori del carcere. Nel provvedimento con cui ha respinto la richiesta di applicazione dell’affidamento terapeutico in via provvisoria, il giudice si riferisce a "concreti elementi" che testimonierebbe la perdurante "pericolosità sociale" di Corona.

La motivazione fa riferimento alle plurime violazioni delle prescrizioni commesse: nel 2016, a un controllo della polizia stradale di Trani trovato in compagnia di pregiudicati. Poi ancora sorpreso in moto senza patente o in vacanza a Capri con la fidanzata, ma senza autorizzazione. Il giudice cita le assenze ai colloqui al Sert e ai controlli tossicologici.

E infine il riferimento una condanna inflittagli per un reato fiscale.

La lettera a 'Verissimo'

"Sono disposto a sacrificare la mia vita". Dal carcere di San Vittore a Milano dove è ancora rinchiuso, Corona ha preso carta e penna e ha scritto una lettera apera a Silvia Toffanin, conduttrice della trasmissione "Verissimo" che riparte proprio oggi, ben sapendo che il suo scritto otterrà una sicura rilevanza mediatica.

La lettera è stata pubblicata interamente su Instagram dall'amico giornalista Gabriele Parpiglia. Ha annunciato che sciopererà finché non gli verranno riconosciuti i suoi diritti e la libertà che gli spetterebbe. Nella lettera dice di essere disposto a sacrificare la vita per lottare contro "l'ingiusta libertà negata" ma anche "gli abusi di potere, le vendette e le vanità personali (che nulla hanno a che vedere con i procedimenti giuridici e la giustizia". E poi chiarisce: "Il gudice che mi ha assolto nelle motivazioni della sentenza già depositata e non letta dal magistrato di sorveglianza, dichiara che non sono un soggetto pericoloso, che non ho mai vissuto dei proventi dei reati e che non sono un delinquente".

'Ho sbagliato'

"Sì io ho sbagliato", scrive ancora Corona nella lettera, "ma ho già fatto il mio percorso per tornare libero". Riconosce i suoi errori, ma ritiene di aver pagato abbastanza e di avere diritto a poter crescere suo figlio, Carlos Maria, nato dalla relazione con la soubrette croata Nina Moric. Cita papa Francesco: "quando uno si macchia è difficile smacchiarsi". specie per chi come lui è considerato il "male assoluto" ma vorrebbe solo tornare a fare il padre.

Preoccupazione della fidanzata

Silvia Provvedi, compagna di Corona che vorrebbe sposarlo, ha espresso preoccupazione per lo stato di salute del fotografo: "ha iniziato lo sciopero della fame, non tocca cibo e io sono molto preoccupata. Psicologicamente è il slito combattivo, ma io sono molto scossa".