La Fondazione Progetto Itaca onlus, sabato 8 e domenica 9 ottobre 2016, sarà presente con i propri volontari in 50 piazze di 15 città italiane con “Tutti matti per il riso”. Le date sono state scelte in coincidenza con la XXII edizione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre).

Un evento voltoa sensibilizzare i cittadini contro i troppi pregiudizi che tendono a emarginare le persone affette da disturbi psichici, a volte meno gravi di quanto una cattiva informazione possa lasciar presumere. Naturalmente, “Tutti matti per il riso” è anche un’occasione per raccogliere fondi da utilizzare a sostegno delle attività svolte dalla fondazione.

I volontari distribuiranno, a fronte di una minima offerta, una confezione da un chilo di riso Carnaroli.

Riso all'allegria

Testimonial dell’iniziativa sono l’attrice: Maria Cassi e il marito Fabio Picchi, famoso chef fiorentino che, per l’evento, ha creato una ricetta esclusiva, “Riso all’allegria”, stampata dietro le etichette delle confezioni.

Le maggiori città italiane che ospiteranno “Tutti matti per il riso” sono: Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino. Inoltre, Asti, Catanzaro, Como, Lamezia Terme, Lecce, Lecco/Merate, Padova, Parma, Verona. Però, stranamente le 15 città interessate sono 16 nell’elenco presente sul sito della fondazione, con l’indicazione anche dei nomi delle piazze.

La Fondazione Progetto Itaca onlus, nata nel 2012, pur avendo un centro di coordinamento a Milano, si muove concretamente attraverso un gruppo di associazioni locali dislogate lungo tutto lo stivale. Dispone anche di un Punto d’ascolto, sempre in linea, con il numero verde 800274274.

Un percorso difficile

Adoperarsi per aiutare le persone affette da malattie mentali non è impresa da poco.

In primo luogo, bisogna vincere le loro reticenze perché non sempre vogliono essere assistiti. Quindi, ottenuta la disponibilità bisogna guadagnarsi anche la fiducia per contare sulla loro collaborazione durante il percorso terapeutico che, spesso, è molto lungo e non sempre si conclude con i risultati sperati. Anche se in questa materia è opportuno non generalizzare e bisogna distinguere il piccolo disagio dalla malattia mentale vera e propria.

Di sicuro l’impegno dei volontari di Progetto Itaca non è facile perché il disturbo mentale è visto, comunque, con diffidenza e qualche volta, la persona affetta da forme più evidenti è guardata con una certa preoccupazione. Del resto, non bisogna nemmeno dimenticare che nei secoli passati non si parlava di disagio mentale ma di follia, pazzia e il soggetto interessato era visto come un indemoniato.

In tempi più recenti, c’era il manicomio. Una realtà terribile che trovò soluzione solo nel 1978, con la legge 180, meglio nota come legge Basaglia, che chiuse i manicomi risolvendo, purtroppo, solo il problema dell’internamento ma non quello della collocazione degli ex ospiti.