babbo natale è omosessuale e ha pure un marito di colore (o forse il marito è bianco e lui di colore). L’ultimo libro frutto della cultura gender uscirà a ottobre e si intitola “Il marito di Santa Claus”. Il rapporto omosessuale di Santa Claus è raccontato da Daniel Kibblesmith, uno degli autori di The Late Show, talk show americano condotto da Stephen Colbert che va in onda in seconda serata sulla CBS. Così, nel libro illustrato della casa editrice Harper, Babbo Natale diventa omosessuale ed è protagonista di un rapporto interrazziale. “Il marito di Santa Claus” sarà disponibile a partire dal 10 ottobre e, secondo le parole di Kibblesmith, già autore di “Come vincere tutto”, è destinato a tutte le età.

Nel disegno twittato dall’autore si vedono i due Babbo Natale guardarsi occhi negli occhi.

Gender: tra ideologia e propaganda

Nelle scorse settimane avevano fatto discutere le posizioni di Silvana De Mari contro la propaganda Lgbt. Secondo la psicoterapeuta, che è anche affermata medico endoscopista, con la libertà sessuale di oggi molti ragazzi rischiano di rimanere incastrati in una fase in cui si forma un cervello omosessuale: qui subentra il concetto di “Plasticità del cervello”. Secondo la De Mari, infatti, non si nasce omosessuale, ma lo si diventa e lo si diventa sempre più. Il dolore provato da molti omosessuali viene descritto come una crisi d’identità, quando in realtà – secondo la psicoterapeuta – è un senso di vergogna che sparisce solo se tutti quanti sostengono "Wow!

Quanto sei figo". Non a caso l’essere o diventare omosessuale è accostato a un fattore di successo nella società odierna.

Il gender come Babbo Natale: esiste o no?

E così, anche Babbo Natale viene eletto tra le icone omosessuali: alla faccia di quanti sostengono che la cultura gender non sia mai esistita. Il nuovo libro destinato ai bambini riguarda una delle figure più popolari e amate dai più piccoli di tutto il mondo, non solo di religione cristiana.

Non è una novità l’attenzione di certi circoli verso un pubblico giovanissimo. Poco prima del servizio de Le Iene che ha smascherato i finanziamenti pubblici dell’Unar ai circoli Anddos dove veniva praticata la prostituzione omosessuale, la polemica aveva riguardato gli opuscoli distribuiti da quest’associazione nelle scuole.

Ufficialmente, i libretti venivano distribuiti per combattere le discriminazioni, ma queste dovrebbero essere combattute a prescindere, senza corsi appositamente finanziate. “Io mi batto per cancellare i finanziamenti a tutte le associazioni omosessuali – aveva messo in guardia la De Mari – con questi circoli si finisce troppo spesso nella dark room e vorrei che i comuni italiani non sperperassero più i soldi dei contribuenti”.