Fanatismo e martirio. Fu questo il terribile ed inconfessabile destino delle adolescenti Mirella Gregori, Emanuela Orlandi e Katy Skerl?

Proprio come immaginato nel romanzo di un celebre vaticanista, le adolescenti vicine all'ambiente ecclesiastico potrebbero essere state immolate come postulanti in nome del fanatismo religioso, nel caso specifico, legato al culto dei protomartiri, la cui ricorrenza cade il 30 giugno, ed in particolare di quello di Sant'Agnese che si ricorda il 21 gennaio. Non lascerebbe alcun dubbio in questo senso l'interpretazione di una lettera anonima inviata al programma televisivo "Chi l'ha visto" ed alla famiglia di Mirella Gregori nel 2013.

Il culto dei protomartiri

La missiva fa esplicito riferimento al Camposanto teutonico, sede di un'associazione dedita al culto memoriale dei protomartiri ed al martirio della giovane Agnese.

A richiamare alla mente il caso di Katy Skerl é stato il fotografo romano che si è detto informato sui fatti inerenti le sparizioni di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi e tra le cui opere ne compare una intitolata "Martire adolescente conservata sotto l'altare".

L'assassinio della Skerl ha improvvisamente rivelato tutte le caratteristiche del martirio e, in particolare, di verosimiglianza con il martirio di Sant'Agnese: la giovinetta fu condotta presso la vigna, come la Santa, e martirizzata.

Più volte il delitto perpetrato nella vigna di Grottaferrata era stato accostato alle scomparse di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, coetanee della Skerl, senza tuttavia alcun fondamento concreto.

Fondamento che nell'ipotesi del martirio e del fanatismo religioso potrebbe essere addirittura lampante e finalmente risolutivo: infatti, un'altra lettera del 11 ottobre 2005, inviata da un prelato che si disse vicino ai "Discepoli di verità", ancora al programma "Chi l'ha visto", e recentemente pubblicata in appendice al libro "Il Ganglio", comunicava l'esistenza di un'associazione molto chiusa dedita al culto dei protomartiri evidenziandone il fanatismo di alcuni membri.

Dagli atti di questa associazione e da rassegne di studi liturgici si evince che l'associazione stessa rievocava i martìri nelle catacombe arricchendo le celebrazioni con canti sacri e melodiosi flauti.

Il possibile coinvolgimento di questa associazione era già emerso in relazione alla ben nota allusione dei sedicenti sequestratori di Emanuela Orlandi alla "liturgia stazionale della Via Crucis" della quale detta associazione si occupa della promozione.

Una montatura

Oggi più che mai l'appello di Karol Wojtyla all'Angelus del 3 luglio 1983 appare come il "lancio del giavellotto" inteso con riferimento alla tecnica di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica lontano dagli scandali che possano coinvolgere la Santa Sede. Una setta fanatica rievocava il martirio di sant' Agnese rapendo e immolando vergini adolescenti.

Per nascondere questo inconfessabile e mostruoso misfatto fu messa in piedi un'enorme montatura e una quantità di depistaggi riproposti da una recente pellicola utili a sviare ogni sospetto dall'ambito religioso.