Con la fine dell'estate si riaccende il dibattito politico lasciato un po` in sospeso durante la pausa delle ferie. In particolare continua ad essere incentrato e bloccato sulla condanna di Berlusconi conseguente alla nota sentenza della Cassazione.

Il Pdl chiederebbe la grazia a Napolitano a favore del suo leader smentendo eventuali ipotesi di amnistia. Il Pd confuso vorrebbe che la sentenza venga applicata ma senza crisi di governo, in quanto essendo finalmente al governo è sostenitore delle larghe intese: grazie a Berlusconi si è retta come opposizione fittizia e inconcludente fino a questo momento.

Infine il M5S vorrebbe assolutamente la rapida applicazione e che Berlusconi, accettando la condanna, scelga o gli arresti domiciliari o l'affidamento ai servizi sociali. Gli Italiani-elettori da quel che si sente in giro vorrebbero invece che si affrontassero e risolvessero una volta per tutti i numerosi e irrisolti problemi da cui sono più che mai afflitti da oltre un ventennio primo fra tutti il sistema fiscale a cui ingiustamente e quotidianamente sono sottoposti.

Anche in presenza di un applicazione puntuale della sentenza, l'Italia divisa in tre parti non ha nessuna possibilità concreta di voltare pagina e passare definitivamente alla Terza Repubblica se Berlusconi e il suo partito non accettassero completamente la sentenza e la condanna della Magistratura.

Le facili scappatoie all'italiana come i salvacondotti, ormai fuori tempo massimo, non sono possibili più in Occidente e nel contesto di globalizzazione economica in cui viviamo.

Altresì non sarebbero possibili una nuova, chiara e definitiva legge elettorale ed una giusta e moderna riforma della magistratura in quanto essendo le madri di tutte le riforme, se non approvate, non permetterebbero una definitiva e condivisa soluzione di altre problematiche come la decrescita del Pil e la crescita del debito pubblico mai affrontati da questa classe politica finora seriamente.