Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito connesso a riforma della Giustizia, piano Orlando e Amnistia e Indulto 2014: dopo il monito lanciato dal gruppo di lavoro dell’ONU è adesso il turno dell’Associazione Antigone, che in totale sintonia con quanto dichiarato dall’Organismo sovranazionale ha confermato la necessità di ratificare immediatamente ‘Amnistia e Indulto 2014’. Al centro dell’intervento del presidente di Antigone Patrizio Gonnella anche il regime del 41 bis, palesemente non conforme agli standard internazionali in materia di diritti umani.



Riforma Giustizia e piano Orlando: Antigone e ONU d’accordo, Amnistia e Indulto 2014 subito



Come accennato in apertura, giungono importanti novità in merito a riforma della Giustizia, piano Orlando e Amnistia e Indulto 2014: dopo la forte presa di posizione dell’ONU, che al termine di un’ispezione alle carceri italiane ha invitato l’Italia a riconsiderare la possibilità di ratificare i due provvedimenti di clemenza generale, bisogna registrare il deciso intervento di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone: ‘Si seguano le indicazioni dell'ONU e non il sentire dell'opinione pubblica, provvedimenti straordinari come le misure alternative alla detenzione al fine di superare il sovraffollamento carceri sono decisamente auspicabili’.



Gonnella si è poi detto preoccupato anche dell’attuale status di detenzione cui sono sottoposti gli individui assoggettati al regime del 41 bis: ‘Il 41 bis non è stato ancora reso conforme agli standard internazionali in materia di diritti umani. Anche su questo punto l’ONU è stato chiaro e bisogna intervenire’.



Adesso che Amnistia e Indulto 2014 tornano prepotentemente in gioco viene da domandarsi se il giudizio del Consiglio d’Europa non sia stato troppo frettoloso e eccessivamente buonista nel valutare le manovre ratificate dal governo italiano: l’ispezione del gruppo di lavoro dell’ONU ha in particolare rilevato, in aggregato, la presenza di circa 20mila detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare complessiva delle carceri italiane (45mila posti disponibili con oltre 64mila reclusi), un dato decisamente in contrasto con quanto dichiarato dallo stesso Consiglio d’Europa qualche settimana fa.



Il piano di Orlando non prevede e non ha mai previsto Amnistia e Indulto 2014, ma nell’immediato bisognerà affrontare due questioni: la prima concerne l’ammontare degli indennizzi economici che vanno comunque destinati ai detenuti sottoposti a regime di detenzione ‘disumana’, e la seconda riguarda gli sconti di pena da comminare per gli stessi motivi a chi sia ancora recluso.



Sullo sfondo si pone poi il monito dell’ONU, che nella sostanza fa fare all’Italia un passo indietro di diversi mesi, quando la situazione appariva talmente critica da indurre le forze politiche a poter considerare Amnistia e Indulto 2014: Orlando non si è mai detto contrario ai due provvedimenti all’opposto del premier Renzi, uno dei più fervidi sostenitori del fronte dei no.



In queste ore stiamo lanciando diversi sondaggi sull’argomento: Voi cosa pensate? Ritenete che l’Italia e Orlando dovrebbero fare un passo indietro ratificando Amnistia e Indulto 2014? Come giudicate il giudizio dato dall’ONU e la differenza di valutazione rispetto a quanto decretato dal Consiglio d’Europa? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!