Resta alta la tensione sul tema dell'amnistia e dell'indulto 2014 - 2015; infatti, prosegue da un lato la faticosa battaglia dei movimenti civili e popolari, come ad esempio il partito radicale che da anni ormai si impegna per il rispetto dei diritti civili e umani dei detenuti in Italia. D'altro lato invece le forze politiche si muovono in modo disomogeneo, anche a causa della delicatezza del tema e delle evidenti implicazioni sull'opinione pubblica generale. Fin dall'inizio della settimana sono tornati a intervenire numerosi esponenti politici e della società civile, scopriamo insieme quali sono state le principali dichiarazioni.

Premier Matteo Renzi: i criminali colpevoli devono pagare fino alla fine

Nelle scorse serate il Presidente del Consiglio è stato ospite della trasmissione televisiva Quinta Colonna, rilasciando delle affermazioni piuttosto forti circa la sua opinione su di un atto di clemenza generalizzata: "i criminali colpevoli devono pagare fino alla fine. Chi commette un reato e viene condannato deve restare dentro. Se guardo le statistiche vedo che la situazione è un po' meglio del passato, ma chi subisce le conseguenze non si preoccupa delle statistiche. Noi dobbiamo far sì che quelli che becchiamo quando vengono condannati poi restano dentro. Quando un cittadino vede ripassare per la stessa strada anche uno scippatore l'impressione è che poi non ci sia più certezza del diritto.

La giustizia deve garantire che chi è colpevole paga fino alla fine". Parole che non lasciano adito a dubbi sul pensiero del Premier in merito alla questione, ma che si disallineano con quanto ha dichiarato in passato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, più volte espressosi come favorevole verso un atto di clemenza.

Il Ministro Orlando: i miglioramenti non bastano, intervenire sulle strutture carcerarie

È il Guardasigilli a entrare nuovamente nel merito del problema carcerario, sottolineando che la situazione non è ancora confacente con gli standard che dovrebbero caratterizzare quanto previsto dalla normativa: "i numeri non ci fanno più impattare con Strasburgo, ma non corrispondono ancora a ciò che le nostre leggi richiedono [...] mi auguro che ci sia la possibilità, in ragione di questa febbre che è scesa, di intervenire sulle strutture carcerarie, anche dal punto di vista del lavoro e del reinserimento".

Proprio su questi ultimi due elementi il Ministro Orlando ha puntato moltissimo nel recente passato, tanto che lo svuota carceri 2014 prevede proprio la possibilità per chi ha commesso reati minori di convertire la pena in attività lavorativa.

Esame dei 4 ddl unificati su amnistia e indulto al Senato: tutto fermo in attesa dei dati

Nel frattempo la Commissione Giustizia presso il Senato della Repubblica resta in attesa di conoscere con precisione i "numeri in miglioramento" precedentemente citati dal Ministro Orlando.

La speranza di molti però è che tutto ciò non si trasformi nell'ennesima scusa per mettere in stato di fermo o per rimandare a data da destinarsi un provvedimento che resta indigeribile per la politica, a causa del populismo e del giustizialismo penale di certi partiti minori. E voi cosa pensate delle ultime dichiarazioni rilasciate da Renzi e Orlando? Ritenete possibile una svolta nel breve periodo? Fateci sapere la vostra opinione; se invece desiderate restare aggiornati sul tema dell'amnistia e dell'indulto, vi invitiamo a cliccare sul tasto segui in alto a destra.