Alcuni emendamenti relativi ai Quota 96 inseriti nella Legge di Stabilità, che potevano portare ad una soluzione della vicenda, sono stati cancellati; successivamente è stato approvato un ordine del giorno alla Camera al fine di chiudere definitivamente la questione. Quindi, ora potrebbero riaprirsi le speranze per gli oltre 4.000 lavoratori della scuola alla ricerca di un congedo definitivo dopo aver raggiunto i requisiti per lasciare il lavoro, alcuni addirittura tre anni fa. In ogni caso, la situazione rimane complessa dato che le risorse economiche da destinare alla vicenda non è di poco conto, in considerazione dell'attuale situazione economica dell'Italia e in funzione anche dei continui tagli che si stanno facendo per raggiungere gli obiettivi prefissati; in ogni caso si dovrebbe procedere al ricalcolo dei beneficiari dato che una parte di essi sono già in pensione e quindi l'importo da considerare sarebbe inferiore rispetto a quello sin qui previsto.

Diversi esponenti del Partito Democratico hanno ritenuto la Legge di Stabilità, già ricca di provvedimenti di natura economica, non idonea per contenere la normativa relativa ai Quota 96 anche se poteva essere un importante opportunità per velocizzare la risoluzione della problematica. Comunque, il governo Renzi ha promesso di chiudere quanto prima la questione su quei lavoratori che hanno subito un'ingiustizia dalla legge Fornero che non ha considerato la specificità del settore scuola e che ha coinvolto migliaia di lavoratori. Una possibile soluzione, così come annunciato dal vice ministro Morando e dallo stesso Ministro dell'Istruzione Giannini, può essere il passaggio nell'organico che possa prevedere ruoli diversi dall'insegnamento provocando però la 'ribellione' dei lavoratori Quota 96 che chiedono solamente la possibilità di lasciare il lavoro ed andare in pensione dato che hanno già maturato i requisiti previsti dal sistema pensionistico e che non sono affatto d'accordo nell'essere impiegati in un altro comparto.