Totò Riina, il capo dei capi, lo minaccia. Vuole fargli fare "la fine del tonno" come Falcone e Borsellino, dice. Diversi pentiti confermano che il tritolo è già arrivato a Palermo. Lui però continua, imperterrito, la sua ricerca della verità e della giustizia, e da fedele servitore della patria continua a portare avanti il suo lavoro nonostante questo metta a rischio la sua stessa vita.

Stiamo parlando di Nino Di Matteo, l'ormai noto pm palermitano che sta portando avanti il processo inerente ad ipotesi di reato eventualmente connesse alla trattativa Stato-mafia.

Manifestazione per lui a Roma il 14 novembre

Ciò che preoccupa più di tutto è il silenzio delle istituzioni.

Le stesse istituzioni che non negano mai a nessuno delle parole di solidarietà anche solo di circostanza. Tranne in questo caso. Per questo Salvatore Borsellino con il "Movimento delle Agende Rosse" e "Scorta Civica Palermo" hanno organizzato una manifestazione nazionale a Roma per il prossimo 14 novembre. L'obiettivo? Non solo mostrare la propria solidarietà a Nino Di Matteo ma, soprattutto, rompere il silenzio.

È proprio il silenzio infatti la principale fonte di pericolo. Un silenzio assordante, un silenzio che fa riecheggiare le parole degli amici di Peppino Impastato dopo la morte del coraggioso giornalista: "la mafia uccide, il silenzio pure"; lo stesso silenzio che ha portato Salvatore Borsellino a paragonare la situazione del magistrato della trattativa ai 57 giorni che affrontò suo fratello, il giudice Paolo, dal giorno della morte del collega e amico Giovanni Falcone fino alla strage di Via D'Amelio.

Una manifestazione importante e completamente apartitica

La manifestazione consisterà in un pacifico corteo che si terrà nelle vie del centro storico romano. Al suo interno è stato esplicitamente vietato dagli organizzatori ogni simbolo partitico, in quanto "il grido di sostegno per il Giudice Di Matteo dovrà arrivare dal cuore dei cittadini, a prescindere dalle loro convinzioni politiche".

Completamente apartitica, quindi. Questo sia perché si vuole evitare che venga sfruttata per merapropaganda politica, sia perché l'obiettivo dichiarato è quello di essere talmente tanti da rendere impossibile per i giornali ignorare la notizia, giornali ai quali si vuole far capire che la situazione di Nino Di Matteo riguarda tutti: da destra a sinistra, da nord a sud.

Riguarda l'Italia intera.

Salvatore Borsellino ha dichiarato di aver esitato prima di dare la propria adesione alla manifestazione: non per la ragionein sè, ma perché ciò che lo preoccupa è che le milioni di persone che appoggiano e che credono in Di Matteo non facciano tramutare questo appoggio in un'effettiva mobilitazione. Il timore degli organizzatori è che una partecipazione limitata possa essere fortemente strumentalizzata e far si che si parli di un limitato interesse dell'opinione pubblica e che, di conseguenza, se ne approfitti per sostenere l'esistenza diun limitato sostegno al pm della trattativa.

La manifestazione comunque ci sarà e almeno dal punto di vista social ha creato una grande mobilitazione: l'evento ufficiale segnala 24mila invitati (ma, per il momento, solo 1.4mila partecipanti) ed il gruppo ufficiale dell'evento - "Siamo tutti Nino Di Matteo manifestazione nazionale a Roma il 14 novembre" - vede iscritti circa 8mila utenti.

Tra i "vip" che hanno già confermato la loro presenza per quella che forse sarà una delle manifestazioni più importante degli ultimi anni, ricordiamo che un'enorme mobilitazione sociale potrebbe effettivamente salvare la vita al magistrato siciliano, troviamo Ferdinando Imposimato, Piero Pelù, Sandra Amurri, Giulio Cavalli, Rita Dalla Chiesa e Giulietto Chiesa. A cui, probabilmente, se ne aggiungeranno molti altri.