Nella conferenza stampa di questa mattina presso Palazzo Vermexio il primo cittadino ha difeso il suo operato e quello della sua squadra. Nessuna assunzione di responsabilità politica per le 12indagini che hanno fatto tornare Siracusa agli onori della cronaca nazionale per il coinvolgimento dioltre 70 persone tra cuiassessori, consiglieri e dirigenti comunali. Nessun riferimento alle dimissioni. Il Vicesindaco Italia: “Ribadisco il mio orgoglio nel fare parte di questa amministrazione che ha fatto tanto per la città”.

Il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzoha deciso di barricarsi dietro il tavolo della sala stampa di Palazzo Vermexio, al suo fianco i fedelissimi assessori Italia, Troia, Gasbarro, Scorpo, Coppa e Foti.

Assente ingiustificato l’assessore al bilancio Gianluca Scrofani che arriva in ritardo e a conferenza stampa quasi conclusa. Che sia un segnale di presa di distanze dai suoi colleghi?

Garozzo nel corso della conferenza stampa ha poi ribadito che le indagini destabilizzano l’attività dell’amministrazione comunale e punta il dito sulla fuga di notizie: “Qualcuno dovrà spiegare come sia possibile questo stillicidio di informazioni perché le notizie che vengono anticipate dai giornali o da soggetti che conoscono informazioni in largo anticipo e che vengono diffuse prima che arrivino gli avvisi di garanzia”. E continua ancora il sindaco Garozzo: “Fa male, ma danneggia anche l’immagine della città, viviamo un momento storico in cui si da l’immagine di un covo di delinquenti.

Si tratta di un attentato vero alla democrazia”.

Il primo cittadino ha poi fatto l’esempio dell’assessore Valeria Troia “una professionista di 34 anni messa alla gogna e adesso va dato atto che la Procura ha archiviato la posizione di Valeria Troia. Così badate bene vale per tutti e io sono convinto che su Alfredo Foti hanno preso una cantonata pazzesca.

Con questi attacchi non solo si fa un grosso danno d’immagine ma anche psicologico importante di cui non tiene conto nessuno”.

Il vice sindaco e assessore al turismo Francesco Italia ha preso la parola per confermare la sua fiducia nei confronti del sindaco e dell'esecutivo: “Orgoglioso di fare parte di questa amministrazione, grande onore che porterò con me sempre.

Delegittimare questa istituzione significa infangare questa città e il lavoro che abbiamo fatto per questa città”.

Dunque nessuna intenzione o riferimento alla volontà di dimettersi e abbandonare la guida della città, il sindaco serra i ranghi e si prepara ad affrontare le conseguenze politiche di questa bufera giudiziaria che ha portato a Siracusa il primato di Comune più indagato d’Italia. Garozzo adesso dovrà affrontare il regolamento di conti interno al Partito democratico e le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni in Consiglio comunale.