È ufficiale: sarà lei, Hillary Clinton, la candidata alle prossime elezioni per la presidenza degli Stati Uniti: tutta la convention democratica l'ha scelta, anche se con qualche contestazione. Ha superato la soglia necessaria per ottenere la nomina di 2.383 preferenze oltre il quorum: praticamente un'ovazione totale. Ma si dovrà attendere il discorso che la Clinton terrà, presumibilmente domani, e nel quale dichiarerà se accetta o meno la candidatura, per rendere quest'ultima ufficiale a tutti gli effetti.

Si realizza un sogno, twitta Hillary

"Questi sono momenti per ogni piccola ragazza che sogna in grande", ha twittato l'ex first lady ed ex segretario di Stato, dopo aver appreso la conta dei voti che ne ha sancito la vittoria.

Dalla sua, la Clinton ha tutto l'appoggio del Presidente uscente, Barak Obama, e della consorte Michelle, che ha affermato in più occasioni "Credo in lei".

Non è stata immune dalle contestazioni, la grande Hillary, anche in seno al suo partito, preoccupato per le reazioni di tutto il mondo che guarda - come sempre accade - alle elezioni Usa con sempre particolare attenzione. Indubbiamente, al di là delle simpatie personali o meno e del condividere le sue scelte, compresa quella di non abbandonare il marito dopolo scandalo a luci rosse che lo vide coinvolto, piegandosi di fatto alla ragion di stato e, per i buonisti, difendendo il suo matrimonio, Hillary è stata di sicuro un personaggio di enorme importanza nello scenario politico statunitense ed internazionale dell'ultimo decennio.

Il sogno americano

Dopo l'apertura del USA ad una presidenza multietnica, mossa politica azzeccatissima con il preciso intento di debellare i contrasti razziali, ancora così forti, e di accaparrarsi il favore delle varie etnie presenti negli States, ecco che le porte si spalancano anche alle quote rosa, di fatto coinvolgendo una gran fetta dell'elettorato, se non altro per quanto una nomination al femminile scatena nell'immaginario collettivo.

A dire l'ultima parola sarà il confronto diretto con il suo avversario, sta di fatto che Hillary in ogni caso ha già vinto, per la pazienza con la quale ha saputo costruire - tassello dopo tassello - questa affermazione personale.

Che dire? Speriamo che sia femmina.