Smartphone in sala operatoria. Un campanello d'allarme che giunge dagli Stati Uniti, ma che non lascia ben sperare nel nostro Paese. Ed è proprio oltreoceano che i medici sono divisi da un dibattito riguardante proprio l'uso del cellulare nel corso di interventi chirurgici.

L'utilizzo di strumenti e dispositivi in sala operatoria, è noto, è sempre più frequente. Ma si parla di quelli sofisticati che aiutano il medico ad operare con tecniche di alta precisione. È condannato, ovviamente, l'uso dello smartphone che induce alla distrazione i chirurghi, gli infermieri e lo staff sanitario.

Il caso

Il dibattito si è acceso nel 2011, in seguito alla morte di uomo, causata dalla distrazione dell'anestesista, mentre inviava mail ed sms dal suo device, senza controllare costantemente la situazione clinica dai monitor nel corso dell'operazione. Accadde in Texas, e l'uomo fu lasciato senza ossigeno. La notizia suscitò sconcerto e polemiche. L'opinione pubblica, inoltre, si attivò per chiedere al ministero della Salute americano di vietare espressamente ai medici l'uso degli smartphone nelle sale operatorie.

Il dibattito in Italia

Nel nostro Paese, le cose non sono molto diverse. Diego Piazza, presidente dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani, ha affermato che la "regolamentazione dei telefoni cellulari in sala operatoria è affidata alle direzioni sanitarie delle strutture e non sono previste disposizioni nazionali".

Si può dunque parlare di discrezione del medico che deve ad ogni costo garantire la sicurezza e la privacy del paziente. D'altro canto, però, continua ancora il presidente, nel corso di lunghi interventi, un chirurgo non può rimanere isolato per tante ore.

"La soluzione è predisporre fuori dalla camera operatoria un desk dove lasciare il cellulare, magari con un operatore che possa intercettare chiamate d'emergenza o altro", ipotizza ancora Piazza.

Confermando che, comunque, nel nostro Paese, non si sono mai verificati episodi simili a quello avvenuto in Texas. Tuttavia, sarebbe auspicabile risolvere il problema prima che si verifichi il caso.

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