Alzi la mano chi non si è mai svegliato nel bel mezzo della notte con il cuore in gola a causa di un brutto sogno. Fare sporadicamente degli incubi è qualcosa di normale e molto comune, ma quando questi sono frequenti possono costituire un problema e minare il riposo ed il benessere di una persona. Fare incubi ricorrenti è una delle conseguenze del "disturbo da stress post traumatico" che colpisce coloro che hanno vissuto esperienze sconvolgenti. Ma questo può accadere anche a chi non ha avuto a che fare con nessun trauma. Sulla natura dei brutti sogni ha svolto una estesa ricerca l'Università di Oxford, che ha sfatato dei falsi miti, confermato gli esiti di studi precedenti e scoperto che dormire eccessivamente può essere uno dei motivi che ci portano a fare degli incubi.

La ricerca sugli incubi

Un gruppo di ricercatori della Oxford University guidati dalla dottoressa Stephanie Rek hanno monitorato 846 soggetti, interessati a seguire lo studio. E' stato chiesto loro se avessero fatto brutti sogni nei quindici giorni precedenti e quanto questi fossero stati brutti. Dopodiché per cercare una eventuale correlazione è stato chiesto loro quale fosse la loro condizione psicologica, se avessero divorziato recentemente o avessero avuto problemi con la legge, se avessero assunto sostanze stupefacenti o alcoliche e quante ore avessero dormito.

Gli esiti del monitoraggio

Il team di ricercatori ha riscontrato come la frequenza dei brutti sogni fosse maggiore tra gli individui che dormono più di 9 ore a notte, in quanto questo dilata le fasi REM del sonno, ovvero la fase del sonno durante la quale sogniamo.

Dallo studio si evince inoltre che anche coloro che vivono con ansia il futuro - e sono dunque portati ad avere pensieri negativi - sono più spesso preda degli incubi.

Le preoccupazioni non favoriscono gli incubi

Nutrire delle preoccupazioni non sarebbe un fattore che aumenta l'incidenza degli incubi così come assumere bevande alcoliche ed effettuare esercizio fisico non sembrano essere correlati al fare più spesso brutti sogni.

Sogni agitati e malattie neuro degenerative

Una precedente ricerca canadese svolta dall'Università di Toronto presentata alcuni mesi fa al congresso dell’Associazione Canadese per le Neuroscienze invece ha riscontrato una correlazione tra avere sonni agitati ed il successivo sviluppo di malattie neuro degenerative. Parlare durante il sonno e muoversi in modo anomalo durante la fase REM del sonno potrebbe indicare la futura insorgenza di malattie neuro degenerative come il Parkinson.

Questo non significa che tutti coloro che hanno un sonno agitato svilupperanno una malattia neuro degenerativa, ma secondo lo studio canadese addirittura l'80% di coloro che soffrono di disturbi della fase REM del sonno finirebbero per sviluppare patologie neurologiche, pertanto in questi casi rivolgersi ad un medico e valutare un percorso di prevenzione personalizzato è senz'altro una buona idea.