La tassa di proprietà sugli autoveicoli è una delle tasse più odiate dagli italiani. Il bollo risulta allo stesso tempo una delle più evase e questo è uno dei motivi per i quali il Governo è alla ricerca di strumenti che ne correggano la normativa di riferimento. Quando si parla di autovetture non si può tralasciare l’argomento inquinamento ed è anche su questo aspetto che il Governo si muove. Il bollo auto per il secondo anno consecutivo entra nel Decreto Fiscale che è l’atto collegato alla manovra di Bilancio che adesso è alle Camere per la sua approvazione definitiva.

Una serie di misure e provvedimenti che entreranno in scena dal 1° gennaio. Per il bollo auto che lo scorso anno fu inserito tra le tasse sanabili con la rottamazione delle cartelle, il 2018 potrebbe presentare numerose novità, a partire dagli importi da versare. Ecco cosa prevede la manovra e cosa potrebbe succedere a sua approvazione.

Agevolazioni sugli importi

Al fine di incentivare i contribuenti a pagare la tassa, il Governo dopo la rottamazione delle cartelle di Equitalia che nel 2018 avrà una versione bis, sta pensando ad una serie di agevolazioni fiscali per coloro che sono tenuti al versamento del bollo. Si parla di uno sconto nell’ordine del 10% sull’importo da versare se si attiva la domiciliazione bancaria, cioè se si sceglie di pagarlo con addebito sul proprio conto corrente.

Una opzione questa che sarà destinata in primo luogo a società di leasing, ditte di autonoleggio e persone giuridiche in generale. Opzione che però potrebbe essere destinata a tutti i cittadini italiani che decidono di comprare una nuova autovettura accendendo il classico finanziamento bancario per pagarla. Questo sconto va ad aggiungersi a tutte le altre agevolazioni previste dalla normativa vigente.

Va ricordato infatti che vige l’esenzione dal pagamento del bollo per i disabili e per le auto acquistata dai loro familiari, per le auto con età superiore a 30 anni perché auto d’epoca, le auto meno inquinanti come le ibride, quelle a metano e quelle elettriche. Per le auto a GPL invece, la tassa è ridotta di un buon 75%. La normativa sul bollo va ricordato che in parte è soggetta alle autonomie delle Regioni e pertanto a queste agevolazioni su scala nazionale ce ne sono tante altre a carattere regionale.

Altre novità in arrivo

Se dal punto di vista delle esenzioni qualcosa di nuovo arriverà, sembra tramontata l’idea di correggere le modalità di calcolo della tassa che sarebbe dovuta passare dalla potenza alla classe inquinante. Un provvedimento questo che avrebbe favorito coloro che hanno la possibilità economica di cambiare l’auto vecchia con una nuova e che al contrario, avrebbe penalizzato quelli che l’auto nuova non possono permettersela e che girano con una vecchia e potenzialmente più inquinante. Una variazione per quanto concerne il bollo dovrebbe essere anche il cambio della prescrizione, cioè dell’Istituto che consente a soggetti che non lo hanno pagato, di vedersi annullare il debito per sopraggiunta scadenza della pretesa da esso derivante.

La prescrizione dovrebbe passare da 3 anni a 10 anni e pertanto coloro che credevano di averla fatta franca perché erano passati i 36 mesi dal primo giorno dell’anno successivo a quello in cui il bollo era dovuto, torneranno ad essere debitori nei confronti del Fisco. Un meccanismo questo che spesso è stato oggetto di sentenze contraddittorie da parte di numeri tribunali. Il bollo si prescrive in tre anni mentre le cartelle esattoriali in 10. Quando il bollo evaso passa al Concessionario per la riscossione diventando ruolo e quindi diventando cartella esattoriale, la prescrizione diventa decennale? Un problema per il quale il Governo vuole fare chiarezza, presumibilmente creando una prescrizione unica a 10 anni.