Durante la conferenza F8 il CTO di Facebook, Mike Schroepfer - tra le varie novità dei video immersivi, Oculus e Messenger - ha esposto un altro progetto del social network, forse meno interessante o comprensibile ma decisamente non trascurabile per gli obiettivi che si pone: un progetto legato all'Intelligenza Artificiale col quale Facebook analizza post e video dei suoi utenti.

Il progetto - Verso la fine del 2013, Facebook aveva creato un gruppo di ricerca incentrato sullo sviluppo di un programma capace di ricreare una rete neurale - alla stregua dello studio di DeepMind di Google X con la sua Macchina Neurale Turing.

Con il suo programma Facebook potrà individuare quali post risultano di maggior interesse per chi naviga su Internet. Allo scopo di rendere più attraente la sua ricerca, nel corso del Mit Facebook ha descritto in che modo la sua Intelligenza Artificiale possa analizzare le tendenze comportamentali, anche per prevenire eventuali abusi e pericoli in una specie di social Minority Report alla Philip K.Dick.

Ieri, nel corso della conferenza F8, Mike Schroepfer ha spiegato nei dettagli il prototipo: il loro sistema di 'artificial intelligence' (Al) sarà in grado d'individuare i contenuti dei video e analizzare quelli dei post inviati giornalmente dal social network. Su YouTube una demo dimostra come l'Intelligenza Artificiale sappia identificare 487 diverse attività analizzando alcuni filmati e riuscendo a riconoscere le differenze delle strutture grammaticali presenti nei post degli utenti.

Col sistema AI la mole gigantesca d'informazioni verrà 'lavorata' dando un senso al flusso di notizie e scovando i reali interessi degli utenti.

Lo studio degli interessi degli utenti - Questi reali interessi degli utenti sono da sempre al centro dell'attenzione di Facebook, che non vuole di certo diventare una sorta di social ISTAT per sfornare statistiche e basta. Penetrando sempre più nei 'reali interessi' e nelle tendenze degli iscritti, Facebook rendere ancora più mirati i suoi annunci pubblicitari. Tali annunci, di cui si nutre, non scaturiranno soltanto da esperienze momentanee di navigazione su Internet ma saranno più 'durature' e penetranti. Se, per esempio, si cerca su Amazon un modello di smartphone aspettatevi di vedere annunci mirati del telefono desiderato anche su Facebook, oltre che tra i risultati di Google. Entro i prossimi dieci anni, l'assistente commerciale 2.0 - più presente e attento alle esigenze e tendenze - potrebbe sostituire i cookie.