Una interessante semi-inedita ipotesi sugli alieni arriva in questi giorni direttamente dal SETI, la storica struttura per indagare scientificamente la vita aliena. Per la dottoressa Nathalie Cabrol del Seti Institute della California, certamente gli extraterrestri esistono, semplicemente comunicano con tecnologie troppe avanzate per poterne, noi terrestri, captarne i segnali.

La giovane civiltà umana tecnologica

Come evidenzia la Cabrol, la specie umana, dal punto di vista dell'evoluzione tecnologica è giovane, persino in fase adolescenziale. Le nostre tecnologie in generale e quelle relative alla comunicazione sono appena agli inizi, figurarsi quella interstellare, utilizzata finora dal progetto Seti, equiparata dalla scienziata a dei giocattoli.

Una civiltà aliena evoluta, appena un millennio più avanti, comunica magari con smartphone, mentre noi siamo a livelli da segnali di fumo o walkie talkie per bambini, ricorrendo ad una metafora comparativa. Basti pensare all'umanità di appena un millennio fa, quando eravamo in pieno medioevo.

Di conseguenza è normale che, finora, non si sia captato alcuno dei messaggi che probabilmente gli stessi alieni da secoli inviano alla Terra. La nuova ipotesi della dottoressa è stata ispirata dall'ex astronauta della Nasa, John Grunsfeld, secondo il quale "gli alieni studiano gli uomini attraverso i cambiamenti climatici del nostro pianeta, ben visibili anche dallo spazio profondo", come scrive il "Daily Mail" che ha intervistato la ricercatrice esobiologica.

Ufologia e Scienza ufficiale

Più in generale, la nuova ipotesi storico sociale evolutiva, come accennato, non è ex novo: da sempre gli ufologi hanno sostenuto tali concetti, rispondendo alle critiche degli scienziati. Lasciando perdere l'oceano di autentiche sciocchezze o di falsi avvistamenti che caratterizza l'ufologia, è anche vero che proprio i cultori dei dischi volantihanno favorito, nella storia della Scienza, con la loro ossessione, la nascita dell'esobiologia, lo studio scientifico della natura della vita aliena.

Ricerca che non produce ancora prove di vita extraterrestre, ma fortemente in crescita: la scoperta recente di migliaia di esopianeti e persino di Terre gemelle, conferma in un certo modo le intuizioni degli ufologi: anche gli scienziati come Margherita Hack e altri ammettono, eccome, la probabilità se non la certezza di civiltà aliene evolute nell'universo e nella Via Lattea. E prima o poi, nuove tecnologie della comunicazione, se la storia ha un senso, trasformeranno le fantasie di film celebri come "A come Andromeda" e "Contact" (con Jodie Foster), in realtà.