Si è molto dibattuto in passato sul rapporto esistente tra Facebook, il più popolare social network del mondo, e il cosiddetto 'comune senso del pudore' riguardante le foto e i post in esso contenute: sappiamo bene come le immagini di nudo non vengano tollerate in alcun modo, anche se dobbiamo tenere presente che Facebook dovrebbe (è più che mai d'uopo il condizionale) essere riservato ad un pubblico maggiorenne.

Vasco Rossi censurato da Facebook per un topless di una ragazza al concerto di Padova

Questa volta, è Vasco Rossi ad accendere la polemica con Facebook: la causa scatenante della diatriba è un video pubblicato dalla rockstar di Zocca in cui appariva una ragazza in topless, durante un suo concerto.

Facebook, per tale ragione, non ha esitato a 'censurare' le immagini e a cancellare il post, motivando la sua presa di posizione con la presenza di scene di nudo.

Il 'Blasco nazionale' ha dapprima vivacemente protestato per la censura di un topless ritenuto 'innocente' salvo tornare sui suoi passi e scusarsi con Facebook per quanto accaduto: da qui la decisione di Vasco Rossi di ri-condividere nuovamente il video dopo le 'opportune correzioni'; infatti, come si può vedere, il seno della ragazza, protagonista dell'inatteso strip-tease, è stato, per l'occasione, 'oscurato'.

Vasco Rossi: 'Nulla di osceno, è un topless: il rock è anche questo'

Pur scusandosi per quanto accaduto, Vasco Rossi ha voluto sottolineare come non vi fosse alcuna intenzione di violare la policy del social network: secondo il Blasco, il volersi togliere la maglietta ad un concerto non rappresenta alcuna offesa al comune senso del pudore, ma deve essere interpretato come un gesto liberatorio, di gioia.

'Nulla di osceno' ribadisce la famosa popstar internazionale, perchè il rock è anche questo, è una musica che sa scuotere anche e soprattutto a livello fisico; ecco perchè, a volte, si vuole esprimere il proprio divertimento anche attraverso il proprio corpo. 'Però forse questo Facebook non lo sa' scrive Vasco Rossi alla fine del suo post, quasi come a prendere in giro Mark Zuckerberg & Company.