Prima ancora che partissero i casting della decima edizione di X Factor ci si era chiesti se quest’anno al centro della scena ci sarebbe stata finalmente la qualità della musica e dei cantanti in gara o piuttosto le diatribe tra i giudici, come troppo spesso successo nelle ultime edizioni. Un conto è interpretare delle cover, peraltro a proprio modo e con scenografie spesso improbabili, tutto un altro farsi largo nel mercato della discografia, già in crisi di per sé. Non riuscirci neppure grazie all’ombrello della Sony sarebbe inquietante, ma questo sembra essere il rischio incombente anche per i protagonisti del 2016.

Nonostante ottime basi durante le selezioni, infatti, lo spettacolo dei Live non riesce ancora a decollare a livello qualitativo, forse anche per colpa dei giudici.

X Factor 2016: a Fedez non piace vincere facile

L’edizione 2016 rischia infatti di passare alla storia come quella dei coach meno centrati di sempre. Per un motivo o per un altro, stanno deludendo tutti, new entries e soliti noti. Da Fedez, che pur essendo il più esperto del gruppo e pur avendo a disposizione la categoria più rappresentativa non è ancora riuscito a tirare fuori il meglio dalle proprie Under donna: si pensi al percorso non a fuoco scelto per Caterina, costretta a cimentarsi su un brano ultrapop da star riempi-stadi dopo tre live introspettivi o al rapporto di amore-odio con Roshelle, forse la più talentuosa del terzetto anche rispetto a Gaia ma, gossip a parte, non sempre in linea con le assegnazioni del proprio giudice.

X Factor 2016: gli autogol di Arisa e Alvaro

E che dire di Arisa e Alvaro Soler, protagonisti dello scontro (si fa per dire, non ci sono più i battibecchi di una volta…) al quarto live durante il “caso Daiana Lou”, ma parsi in seria difficoltà, se non fuori contesto, fin dall’inizio della nuova avventura? Che poi nuova per Arisa non è, eppure l’esperienza non è stata d’insegnamento alla cantante lucana, autrice di scelte discutibili che, come sempre successo, da Simona Ventura a Skin, si scontano puntualmente durante i Live.

Permalosa, poco originale nei commenti e in difficoltà nelle assegnazioni, Ari ha un solo cantante, il guerriero Loomy, il cui destino sembra però segnato a breve termine se non brevissimo, con il rischio di lasciare la giudice degli Under uomini al ruolo di spettatrice con 20 giorni di anticipo sulla fine della trasmissione.

Rischio che non dovrebbe correre Soler, costretto a subire il caso Daiana, ma solo grazie al ritiro degli Jarvis, che hanno permesso il ripescaggio dei Soul System, candidati alla finale se qualche assegnazione improbabile di quelle di cui il cantante spagnolo, in evidente disagio, ha operato spesso, non tarperà loro le ali.

X Factor 2016: la metamorfosi di Manuel

Chiusura inevitabile con lo strano ondivaghismo di Manuel Agnelli. L’esperienza a X Factor del frontman degli Afterhours era partita tra mille perplessità e critiche dei propri fans, increduli di come uno dei simboli dell’underground e della musica anti-commerciale fosse finito nel regno del pop a giudicare cantanti in erba. Manuel ha provato a resistere e a giocare a fare il duro “alla Morgan”, ma con esiti deludenti che si stanno ripercuotendo sui concorrenti della categoria Over.

Una potenziale, almeno, semifinalista come Silvia Fortes è stata sacrificata sull’altare della strana scelta di farle cantare David Bowie in portoghese e pure nella gestione di Andrea ed Eva si sta notando qualche scricchiolio. Nel quinto live la brava cantante veneta, dopo aver reso in modo pallido "Caruso" dovrà cimentarsi in un brano reggae. Alla faccia del percorso stabilito. Partito come incendiario nelle selezioni, Manuel è divenuto presto un pompiere al punto da essersi distinto per aver provato a spegnere il fuoco della polemica sui Daiana Lou, unico a farlo, e a pensarlo, forse in tutta Italia. Cercasi 4 giudici per il 2017…