I girgentani protestano: la fogna che doveva assicurare spiagge pulite sul litorale di San Leone si è rotta subito dopo la sua inaugurazione. Una semplice precipitazione a carattere temporalesco ha messo in crisi l'intero impianto e le acque inquinate, non più trattenute da grigliature, vasche e bacini di sedimentazione, hanno finito per riversarsi in mare. Secondo MareAmico, associazione ecologista di protezione ambientale, i danni sono incalcolabili.
Il sistema fognario
La nuova cloaca avrebbe dovuto collegare, attraverso una fitta rete di condotte e tubature, le città di Agrigento e di San Leone all'impianto di depurazione posto in contrada Sant'Anna.
L'inaugurazione era avvenuta in pompa magna agli inizi di giugno. Di fronte a una vasta platea di concittadini, il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, si era prodigato in complimenti ed aveva definito la struttura una panacea per l'inquinamento balneare che da anni affligge la zona di San Leone.
Deliziosa cittadina posta a breve distanza dalle più famose località balneari di Porto Empedocle e Scala dei Turchi, San Leone da sempre rappresenta una delle mete estive dei girgentani. Un paesaggio da cartolina rovinato però dalla presenza delle condotte fognarie che, a mo' di tralicci riversi, sgorgano i liquami al largo della costa.
L'impianto di contrada Sant'Anna avrebbe dovuto porre rimedio all'annosa questione della gestione dei rifiuti liquidi.
Attraverso un fitto dedalo di condutture, le acque di scarico sarebbero state convogliate nel nuovo impianto provinciale dove la presenza di griglie, dissabbiatori, bacini di sedimentazione e vasche di ossidazione sarebbe stata sufficiente a depurare i liquami.
La pioggia
Il pomeriggio del 10 giugno sono bastati pochi centimetri cubi di pioggia per far collassare l'intera struttura.
Una leggera precipitazione estiva ha determinato un sovraccarico all'interno delle condutture fognarie, otturando con detriti e rifiuti i raccordi della cloaca. Tra le 19.00 e le 20.00 la situazione si è rivelata insostenibile: con la centralina di controllo di sicurezza in tilt, le acque nere hanno iniziato a defluire lungo una porzione di spiaggia a San Leone.
La presenza di una nauseabonda macchia nera in mare e lo spiaggiamento di rifiuti di vario tipo non sono stati gli unici segnali del tracollo fognario. Lungo alcuni tratti dell'impianto, la pressione accumulata nelle condutture ha determinato il sollevamento di tombini e pozzetti di scolo, tanto da causare il riversamento dei liquami direttamente nel suolo.
L'intervento di MareAmico
Immediata la reazione dell'associazione ecologista MareAmico. L'organizzazione non si è limitata ad avvisare del disastro la società che ha vinto l'appalto per la gestione della rete fognaria, ma ha inviato un secco report dell'accaduto al sindaco Zambuto. Allertati da decine di segnalazioni, i vigili del fuoco si sono presentati sul litorale e non hanno potuto fare altro che accertare la gravità del riversamento.
La decisione di chiudere le spiagge e porre il divieto di balneazione, seppur sofferta, è stata ineluttabile.
Ora, la popolazione di San Leone chiede a gran voce che venga chiarita quanto prima la dinamica dell'accaduto e che vengano individuati eventuali responsabili.