53 pagine di formule, grafici ed analisi per una conclusione che potrebbe cambiare la storia dell'energia e di conseguenza del mondo. Se utilizziamo ancora il condizionale è soltanto perché - sebbene i tanto attesi report indipendenti abbiano fornito esito nettamente positivo - prima di una definitiva ascesa dell'Ecat di Rossi nell'empireo delle più grandi invenzioni di tutti i tempi sarà necessario passare ancora, più e più volte, sotto le insidiose "forche caudine" delle possibili forzature mediatiche che saranno, con ogni probabilità, messe in atto dalle grandi lobbies dell'energia derivata dalle fonti fossili.


Per intanto però, la notizia che molti aspettavano è buona, per non dire ottima. Le LERN o Ecat come dir si voglia, sviluppano più energia di quella che si immette per attivare il processo e quindi la scoperta di Andrea Rossi potrebbe portare ad un mutamento di sistema per quanto riguarda il rifornimento energetico globale, con l'abbattimento dei costi di produzione attraverso una nuova tecnologia in grado di generare energia pulita, facendolo senza disperdere alcuna radioattività e senza rilasciare, al termine del ciclo, scorie pericolose.


Il CEO della Elforsk, un importante istituto di ricerche svedese, il dottor Magnus Oloffsson, ha pubblicato in queste ore un articolo sulla rivista Nyteknik, nel quale tratta proprio dei risultati del report indipendente sull'Ecat. Oloffsson scrive che è interessante notare come l'esito degli esperimenti suggerisca che alla base di quello che è chiamato Rossi-Effect vi siano reazioni Litio-Idrogeno (Li7+H1->Be8->2He4) che forniscono un'eccedenza di energia pari a 17 MeV e che esiste la concreta possibilità che sia proprio il rapporto tra Litio ed Idrogeno uno dei principali motivi per cui si viene a creare l'eccesso di energia dalle LERN sviluppate all'interno dell'Ecat.


A seguito dei risultati positivi dei test effettuati sull'Ecat di Rossi, la stessa Elforsk si è dimostrata essere molto interessata alle LERN, annunciando l'inizio di nuove ricerche che possano ulteriormente dettagliare la scoperta di Rossi. Quanto al famoso report che per mesi è stato una sorta di spada di Damocle sulle teste di tutti coloro che ne attendevano la pubblicazione, la sua uscita ha generato un piccolo mistero.


Il report - che porta le firme di Giuseppe Levi ed Evelyn Foschi dell'Università di Bologna, di Bo Hoistad, Roland Pettersson e Lars Tegnér dell'Università di Uppsala in Svezia ed infine di Hanno Essén del Royal Insitute of Technology di Stoccolma in Svezia - avrebbe dovuto essere pubblicato, come scritto dallo stesso Rossi, su una rivista peer reviewed ed invece è sbucato tra l'8 ed il 9 ottobre sul sito svedese www.sifferkoll.se che, in qualche modo, è riuscito ad entrarne in possesso scaricandolo dal sito Arxiv. org dove il testo stava stazionando per essere distribuito. A questo punto la sua pubblicazione sul Journal of Physics di Rossi non tarderà ad avvenire; lo stesso Hanno Essén, uno dei firmatari del documento scientifico, ha dichiarato che lo renderà di pubblico dominio (su riviste non commerciali) soltanto dopo aver ricevuto l'assenso di Rossi.


Ciò che conta, comunque, è che i risultati del report indipendente danno il via ad una nuova e più intensa stagione di sviluppo che potrebbe veramente portare nelle nostre case la nuova energia pulita (ed economica) del futuro prossimo venturo.