Di scienziati "pazzi" è piena la storia, ma l'aggettivo dispregiativo definisce una categoria che si spera sia limitata e circoscritta. Se però si partecipasse in qualità di pubblico alla premiazione dell'Ig Nobel, una sorta di anti Nobel che s svolge dal 1991, si cadrebbe inevitabilmente nella convinzione che tutti gli scienziati sono pazzi. In realtà anche gli scienziati sono uomini e quindi dispongono loro pure di un lato comico, che nel caso specifico dell'Ig Nobel si palesa in tutto il suo splendore. Il premio - ideato dalla rivista umoristica scientifica "Annals of Improbable Research" per selezionare annualmente le ricerche più bizzarre ed insolite - anche quest'anno ha avuto i suoi strampalati vincitori. 


Nella categoria "Neuroscienze" ad aggiudicarsi il primo posto sono stati i cinesi che hanno scoperto in che modo il cervello identifichi immagini sacre sopra gli oggetti più disparati: santi da muffe sui muri o Gesù sulle bruciature del pane tostato. In pratica il cervello vede ciò che desidera vedere. Per le "Scienze artiche" il premio è andato a studiosi norvegesi che hanno eseguito un esperimento nella regione delle Svalbard, cercando di comprendere quanto ed in che modo un gruppo di umani vestiti da orsi possa terrorizzare le renne. A seguito di ciò, per quest'anno scordatevi il passaggio di Babbo Natale, momentaneamente privato dei suoi aiutanti cornuti in cura presso noti psichiatri del Nord.


L'Ig Nobel per la "Medicina" è andato al medico indiano Sonal Saraiya che ha comprovato come, inserendosi strisce di carne di maiale nel naso (prosciutto, in linguaggio comune) sia possibile bloccarne il sanguinamento in caso di emorragia. Gli scienziati spagnoli si sono invece aggiudicati il premio riguardante il settore "Nutrizionale" con la rivoluzionaria (?) idea di utilizzare i batteri presenti nelle feci dei neonati durante il processo produttivo delle salsicce... sperando non trattarsi della medesima carne da naso di cui sopra... Altri primi premi ("Sanità pubblica") sono stati conferiti agli studi sulla pericolosità di convivenza tra umani e felini casalinghi (gatti), alla ricerca giapponese (categoria "Fisica") sulla scivolosità delle bucce di banana (con la conclusione che si tratta dell'arma perfetta per fermare Godzilla), alla scoperta  ("Biologia") del fatto che i cani defecano in conformità con il campo magnetico terrestre.


Anche l'Italia ha avuto i suoi riconoscimenti nella sezione "Economia", dove l'Istat ha prevalso grazie al fatto di aver incrementato il PIL con l'inclusione dei proventi generati dall'economia illegale (prostituzione, droghe e contrabbando) e nella sezione "Arte", con un primo premio assegnato a Marina De Tommaso e l'équipe del Policlinico dell’Università di Bari per uno studio sul dolore che si avverte mentre si guarda un’opera d’arte brutta, complice un raggio laser puntato sugli osservatori. Curiosamente (ma nemmeno troppo), nel 2000 lo scienziato russo Andre Geim si è aggiudicato il primo premio della sua categoria con uno studio sul magnetismo associato alla levitazione di un pezzo di sapone e dieci anni dopo lo stesso Geim ha vinto il premio Nobel per la Fisica a seguito dei suoi studi sul grafene, divenendo, quindi, il primo scienziato ad essersi aggiudicato un Nobel ed un Ig Nobel, a dimostrazione che il confine tra follia e genio è assolutamente microscopico. Quasi invisibile.