Il presidente francese Hollande si sarebbe speso in prima persona per convincere il governo italiano a impegnarsi a evitare l’eventuale condanna di Erri De Luca. L’indiscrezione bomba, lanciata dal Journal Du Dimanche, ha sicuramente contribuito ad aumentare la tensione nelle ore che hanno preceduto il processo finale a carico dello scrittore napoletano. Palazzo Chigi, chiamato in causa, ha voluto sgomberare il campo da ogni forma di equivoco: non ci sarebbe stata alcuna telefonata, tra il premier francese e Matteo Renzi, che abbia avuto al centro tale argomento.

La smentita, pur efficace nello stoppare sul nascere nuove polemiche, non ha cancellato il distacco che si è ravvisato del mondo intellettuale nei confronti di De Luca. Se dalla Francia infatti centinaia di artisti e scrittori si sono esposti pubblicamente, dall’Italia il silenzio è regnato sovrano. A non stupirsi di ciò Roberto Saviano, che ha puntato il dito contro i suoi colleghi: “Me l’aspettavo e del resto nell’aula di tribunale contro i boss Iovine e Bidognetti accanto a me non c’erano scrittori, non c’era quel residuo di mondo culturale che ancora galleggia”.