Già qualche mese fa le autorità americane avevano emesso un pesante verdetto per la stagionedegli uragani 2016 in Atlantico affermando che sarebbe stata una delle più attive dal 2012.Mentre a marzo alcuni esperti anticipavano la formazione di11 sistemi nominati, di cui 6 uragani e 2 grandi uragani,agli inizi di luglio i ricercatori della Colorado State University aumentavano il numero a 15.In effetti, nonostante la stagione inizi ufficialmente il 4 giugno, alla fine di luglio si contavano già5 sistemi nominati che, fortunatamente,hanno perso di intensità prima di arrivare a rappresentare una concreta minaccia per il pianeta.

L'arrivo di Fiona

Da qualche giorno gli esperti (e chi, come me, vive o sta per trascorrere levacanze in paesi a rischio) tenevanod'occhio una perturbazione nata, come spesso accade, sulle coste dell'Africa occidentale. Poco fa l'annuncio ufficiale del NOAA, il centro nazionale statunitense per il controllo degli uragani, che ha innalzato il livello della perturbazione da 3 (depressione) a 4(tempesta). La nuova arrivata ha preso il nome di Fiona. Al momento rimane in oceano aperto e non rappresenta un pericolo per nessun paese. Poi? Quale sarà il suo destino? Per saperlonon possiamo far altro che attendere.

Perché Fiona?

Mentre il mondo intero ha gli occhi puntati sulle evoluzioni di Fiona, cerchiamo intanto di capire come vengono assegnati quei nomi di persona che, purtroppo, sentiamo periodicamente riecheggiare alla tv e sui giornali.

Incominciamo intanto con il direche laprassi di assegnare ad ogniuragano un nome breve è stata introdotta nel 1953 per facilitare le comunicazioni scritte ed orali portando ad un minor numero di errori rispetto alle vecchie identificazioni che usavano lalongitudine e la latitudine. La lista dei nomi, inizialmente tutti femminili, è oggi gestita da una Commissione Meteorologica Mondiale (originariamente fu finalizzata dal "National Hurricane Center" negli Stati Uniti). A partire dal1979 sono stati introdotti anche nomi maschili. Le liste sono 6 e si ripetono negli anni a rotazione. Ecco perché spesso, a distanza di anni, sentiamo ripetere gli stessi nomi.