La Corte Europea ha deciso di vietare i cosmetici testati sugli animali, anche se i test vanno fatti in paesi non appartenenti alla Unione. Una sentenza che arriva a complemento della Direttiva del marzo 2013, che interdiceva solo la sperimentazione animale e la vendita dei prodotti testati in tal modo nello spazio Ue.
L'estensione della direttiva è apparsa necessaria in quanto tre case produttrici iscritte alla Federazione europea per gli ingredienti dei cosmetici (Efci) hanno trovato la via di mezzo, sperimentando i prodotti in Asia, al fine, inizialmente, di venderli in Cina e Giappone.
L'Efci ha ritenuto di non violare i regolamenti europei se i test vengono condotti nei Paesi terzi, allo scopo di essere commercializzati al di fuori dell'Ue. Solo che la stessa Efci ha fatto una richiesta per poter vendere i suddetti cosmetici anche in Gran Bretagna. Di conseguenza, i giudici britannici si sono rivolti alla Corte di Lussemburgo.
I commenti degli animalisti
Una sentenza “stupenda”, secondo Walter Caporale, il presidente di Animalisti italiani Onlus, “perché risolve all'origine il problema che abbiamo: in Europa non si possono fare più test cosmetici sugli animali, ma le grandi aziende li fanno all'estero e poi portano i prodotti in Europa.
Ci chiedevamo che senso avesse", ha detto Caporale a margine della presentazione dell'Animal Aid Live 2016, che tornerà domenica, 25 settembre, a piazza del Popolo a Roma per il secondo anno di seguito. “Adesso possiamo chiedere a queste aziende: se voi fate esperimenti in America, in Africa, in Asia, noi chiederemo di bloccare i vostri prodotti. Quindi state attenti e fate una scelta etica: uccidete meno animali, se possibile non uccidetene più, visto che esistono metodi alternativi alla vivisezione", ha aggiunto il presidente degli animalisti.
Il regolamento Ue cerca di promuovere un utilizzo di metodi alternativi che non comportino l’impiego di animali per garantire la sicurezza dei prodotti cosmetici.
L'europarlamentare ecologista, coordinatore del gruppo dei Verdi, Pascal Durand, dice in una nota: “Le sperimentazioni sugli animali sono una pratica di un'altra epoca a cui l'Ue, il più grande mercato al mondo per i cosmetici e le cure, ha messo fine come altri Paesi nel mondo".
La decisione della Corte europea è una vittoria che piace, senz'altro, anche a Lav (Lega anti vivisezione), come lo afferma il suo presidente Gianluca Felicetti. Presente all'anteprima dell'Animal Aid, Felicetti ha concluso: “(la sentenza) è anche una vittoria per la validità della ricerca scientifica senza animali. Questo rafforza l'azione dell'Ue che già in passato ha fatto in modo che due grandi Paesi esportatori di cosmetici come India e Brasile vietassero sul proprio territorio questo tipo di sperimentazione sugli animali".
Il divieto imposto a Lussemburgo salverà tante vite e questo non può essere che un motivo in più da festeggiare questa domenica in Piazza del Popolo ad Animal Aid Live 2016, evento organizzato dagli Animalisti Italiani Onlus insieme ad altre associazioni animaliste per premiare gli artisti, sportivi e personalità della cultura cui, tra i loro impegni quotidiani, hanno trovato il tempo per un fare un gesto a favore degli animali. Quel gesto che conta per gli esseri che sanno amare anche se non possono parlare.