Tramite un decreto emesso ieri, il re Salman dell'Arabia Saudita elimina un divieto millenario, permettendo alle donne di guidare un'auto per la prima volta nella storia. La notizia diffusa dai media statali riferisce che i ministeri del governo devono preparare i rapporti entro 30 giorni, in modo che l'ordine sia attuato entro il giugno 2018. Secondo l'agenzia di stampa Saudi Press (SPA), "il decreto reale attuerà le disposizioni di regolamentazione del traffico, tra cui l'emissione di patenti di guida per uomini e donne". Inoltre, l'atto ufficiale del re Salman afferma che il provvedimento dovrebbe "applicarsi e rispettare gli standard di Sharia necessari", ma non fornisce dettagli a riguardo.
In Arabia Saudita, anche se non tecnicamente illegale guidare un auto per le donne, attualmente soltanto gli uomini sono autorizzati a ottenere il patente, mentre le donne che guidano in pubblico rischiano di essere arrestate e multate.
Sono ben note le campagne organizzate per anni dei gruppi di diritti sauditi, così come i numerosi casi di persone imprigionate per sfidare la regola, nell'unico paese al mondo a impedire alle donne di guidare. Tra questi, ci ricordiamo il più famigerato, quello dell'attivista Lujain Al-Hathlool, che nel 2014 ha girato su Twitter un filmato di se stessa alla guida di un'auto negli Emirati Arabi Uniti, con l'intenzione di tornare nel suo paese d'origine. Arrivata al confine con l'Arabia Saudita, la giovane donna aveva continuato a trasmettere live il momento in cui fu arrestata da un ufficiale doganale.
Il video ha avuto oltre 800.000 visioni e oltre 3.000 commenti su YouTube, trasformando il nome di Al-Hathlool in una tendenza sociale internazionale. L'attivista per i diritti delle donne è stata riarrestata domenica 4 giugno scorso, scatenando una nuova onda di protesti sui social e l'indignazione dell'Amnesty International.
L'Arabia Saudita sulla via del cambiamento?
Il vento del cambiamento soffia, però, anche sul deserto della Tihama, cosicché, secondo la relazione SPA, l'idea delle donne autiste è stata sostenuta anche dalla maggioranza del Consiglio degli studiosi religiosi anziani. Cosa non da poco se consideriamo che la legge saudita impone una forma rigorosa dell'islam sunnita, conosciuta come Wahhabism, nota per le sue regole di segregazione di genere.
Il crollo dei prezzi mondiali per l'oro nero dell'Arabia Saudita ha dimezzato i ricavi del principale produttore di petrolio al mondo, un paese dove le persone hanno sempre vissuto con benzina a tasso zero, acqua ed elettricità gratuite. Ora le sovvenzioni vengono sovvenzionate e hanno dovuto introdurre un'imposta sulle vendite. Uno stato che dipende dal petrolio e dal gas per il 90% del suo reddito, ormai bisogna fare delle scelte dure, assecondate di modifiche in molti aspetti della vita, persino o sopratutto nella mentalità, tra cui l'aprirsi al mondo e una condizione sine qua non.Solo tre giorni fa, lo sceicco Saad Al Hajry dichiarava che le #donne non possono guidare perché hanno un quarto di cervello, una affermazione che la dice lunga sui concetti.
Altro che una violazione della libertà, vietare alle done di utilizzare le auto è un danno all'economia, una realtà ben compresa dal miliardario Alwaleed bin Talal, colui che ha spinto il principe erede Mohammed bin Salman a emettere un tale decreto. "Siamo come una tartaruga a ruote",è di parere l'osservatore politico Hassan Yassin, "ci stiamo spostando nel modo più veloce per cercare di soddisfare le richieste locali e le esigenze del XXI secolo".
Un grande passo nella giusta direzione
Il cambiamento su ogni fronte è ancora lento e cauto in una cultura in cui le autorità religiose ultra-conservatrici hanno una grande influenza e molti sauditi vogliono sostenere i loro vecchi modi di vivere.Le donne devono ancora aderire ai rigorosi codici di abbigliamento, non devono associarsi a uomini non correlati, e se vogliono viaggiare, lavorare o accedere all'assistenza sanitaria devono essere accompagnate da un tutore maschile o ricevere il permesso scritto da esso.
Con tutto ciò, dal giugno 2018 le donne in Arabia Saudita, di ogni età maggiorenne, potranno sedersi alla guida di un'auto in legalità, un gesto abituale per noi, le cittadine del resto del mondo, diventato tanto banale da dimenticare il suo profondo significato di libertà.
Il decreto storico emesso dal re Salman martedì rappresenta "un grande passo nella giusta direzione", stando alle parole del dipartimento statale degli Stati Uniti, che ha accolto molto favorevole la mossa del sovrano saudita.
I tanto profetizzati eventi cosmici per il mese di settembre non si sono ancora verificati, ma il mondo sta cambiando e i segni sono ovunque.