A partire dalla notte tra il 26 e il 27 ottobre torna l'ora solare. L'ultima domenica del mese, come ogni anno, le lancette degli orologi verranno infatti spostate un'ora indietro, dalle 3:00 alle 2:00, per passare dall'ora legale all'ora solare. La differenza rispetto al passato è che il cambio dell'ora stagionale di quest'anno potrebbe essere l'ultimo.
L'orario legale è nata per risparmiare sul consumo energetico, ma adesso è in discussione
L'ora legale è stata introdotta nel 1916 per una questione di risparmio energetico e per sfruttare in modo ottimale la luce del sole. Da allora, ogni anno, l'ultima domenica del mese di ottobre si torna all'ora solare, sostituita, l'ultima domenica di marzo, dall'ora legale. Questa abitudine, ormai radicata, del cambio delle lancette, potrebbe però cambiare. Il Parlamento europeo, infatti, nello scorso marzo ha stabilito che ogni Stato membro sarà libero di decidere se abolire o no l'alternanza fra i due sistemi.
I cittadini degli Stati membri, secondo una consultazione pubblica avvenuta nel 2018, hanno di fatto approvato a grande maggioranza l'abolizione del cambio dell'ora.
Per i governi ci sarà tempo fino al 2020 per prendere una decisione in merito all'ora legale o solare. Chi avrà deciso di mantenere l'ora legale, cambierà le lancette degli orologi per l'ultima volta a marzo del 2021, mentre chi opterà per l'ora solare dovrà regolare le lancette a ottobre del 2021.
Il cambio stagionale dell'ora potrebbe essere l'ultimo: molti soffrono delle conseguenze del fuso orario
La richiesta dell'abolizione dell'ora solare è venuta dai Paesi Nordici, secondo i quali il cambio causerebbe disturbi del sonno con ripercussioni importanti sulla Salute.
Secondo il buonsenso, i Paesi Meridionali dell'Unione Europea dovrebbero optare per mantenere l'ora legale, mentre quelli del Nord tenere l'ora solare per tutto l'anno. L'Italia non ha ancora preso una decisione in merito alla questione.
Il cambio dell'orario favorisce un notevole risparmio energetico: diversi milioni in energia elettrica e riscaldamenti. Tuttavia, la decisione di abolire questa abitudine si basa su delle motivazioni piuttosto serie che riguardano la salute. Molte persone risentono delle conseguenze del cambio stagionale dell'orario che va ad influire sulla qualità del sonno. Il corpo umano, nel passaggio dall'ora solare a quella legale e viceversa, affronta infatti un vero e proprio fuso orario ed è costretto a riadattarsi ogni volta alla nuova realtà, subendone puntualmente le conseguenze.
Ogni sei mesi, milioni di persone già sensibili ai disturbi del sonno vedono così il loro problema peggiorare per diverse settimane, diventando più inclini ad ammalarsi e riportando uno scarso rendimento nel campo lavorativo. Inoltre, la mancanza di qualità del sonno provoca irritabilità e disturbi dell'umore.