L'Agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale, NASA, ha comunicato la recente apertura di un contenitore di regolite lunare prelevato dagli astronauti della missione Apollo. La regolite è un materiale eterogeneo presente sulla superficie della Luna e sarà studiato in base alle moderne conoscenze tecnologiche, non disponibili negli anni '70, per determinare in che modo può contribuire a sostenere gli astronauti protagonisti delle future esplorazioni a lungo termine.

Artemis, infatti, è un programma caratterizzato dall'obiettivo di riuscire ad impiegare le risorse presenti sulla Luna: la regolite, ad esempio, potrebbe essere utilizzata per produrre carburante ed il ghiaccio d'acqua lunare di superficie potrebbe essere considerato come fonte di ossigeno per respirare. A gennaio del 2020, nell'ambito della fase Artemis 1, sarà aperto un altro campione di regolite lunare per confrontarlo con quelli prelevati durante le missioni senza equipaggio umano tipiche di questa fase.

Le fasi della nuova missione spaziale e gli obiettivi di Artemis 1

Le fasi della nuova missione di ricerca e di esplorazione della NASA( Artemis) sono un'impresa straordinaria e risultano articolate in due cluster: il primo step ha per obiettivo la velocità prefiggendosi di realizzare, entro il 2024, il primo moonlanding per una donna e per il prossimo uomo; il secondo step completa la mission rivoluzionaria di Artemis che è un programma rivolto a stabilire, nel lungo periodo, le condizioni per una vita umana sostenibile sulla Luna e intorno ad essa, ad esempio su Marte.

Ogni step è formato da grappoli integrati di dee e progetti che formano un cluster di obiettivi e di missioni.

Il primo cluster prevede tre azioni integrate: Artemis 1 con il lancio di Orion entro il 2020. La capsula viaggerà dapprima senza equipaggio umano: partirà dal Kennedy Space Center, in Florida, per entrare in orbita attorno alla Luna e per, poi, rientrare sulla Terra. La capsula Orion, ad onor del vero, è stata progettata per portare gli astronauti sulla Luna e sarà in grado di attraccare sul Lunar Gateway, una stazione spaziale in orbita intorno al nostro satellite naturale. È stata realizzata da Lockheed Martin e dispone di sistemi che garantiscono il mantenimento in vita degli astronauti in condizioni di emergenza.

Il razzo vettore sarà lo Space Launch System (Sls) che è, ad oggi, l'unico razzo che può inviare Orion, gli astronauti e i grandi carichi sulla Luna, in un'unica missione. I primi lanci senza equipaggio umano saranno un banco di prova per testare le tecnologie da utilizzare nella missione e per analizzare le caratteristiche dell'ambiente di destinazione. I primi esperimenti vedranno la partecipazione di SEAL (Surface and Exosphere Alterations by Landers), uno spettrometro costruito nel 1998 come modello ingegneristico per la prima sonda interplanetaria giapponese. Di recente è stato aggiornato con la tecnologia che non era disponibile quando è stato progettato ed è stato definito il Rocky Balboa dei viaggi spaziali.

SEAL fornirà i risultati delle analisi effettuate in vari luoghi della superficie lunare. Questi dati sono indispensabili per costruire un modello di studio dell'esosfera lunare. Le analisi hanno l'obiettivo di verificare come le molecole dell'esosfera della Luna reagiscono alle perturbazioni come quelle provocate dai gas di scarico dei razzi. L'obiettivo è di analizzare gli elementi lunari come quelli che compongono l'acqua di superficie del satellite terrestre per comprendere meglio come si formano e come si spostano durante il giorno lunare e verificare se l'acqua si sposta verso i crateri freddi e permanentemente ombreggiati situati ai Poli e in particolare al Polo Sud Lunare che rappresenta la destinazione della missione Artemis.

Le altre due azioni integrate sono Artemis 2 che porterà, nel 2022, un equipaggio umano in orbita attorno alla Luna e Artemis 3 che, nel 2024, sarà la missione destinata all'allunaggio.