Elezioni in Grecia, “nein” tedeschi, problemi nelle banche spagnole, tasse in Italia, recessione... in qualunque TG, su tutti i giornali, ma anche su blog e forum di finanza in queste settimane si legge di tutto e di più. Che fare? Le emozioni e la paura che provocano questi eventi  possono portarci a scelte d’investimento affrettate. E spesso sbagliate.

Esiste un metodo che permette ai risparmiatori di valutare con maggiore freddezza la situazione: il Barometro del Rischio finanziario. Si tratta di un indice proprietario Advise Only del tutto gratuito che misura il livello di stress globale sui mercati finanziari, il cosiddetto rischio sistemico.

Il Barometro del Rischio, infatti, ha la capacità di individuare tempestivamente i focolai di rischio che possono nascere sui vari segmenti dei mercati finanziari (azionario, obbligazionario, cambi, materie prime) ed in varie zone del globo, sviluppate ed emergenti. È uno strumento obiettivo, utile – ma contemporaneamente molto semplice - per capire in un colpo d’occhio se il clima finanziario è positivo o negativo. Questo vuol dire che il Barometro può essere un aiuto nell’elaborazione della propria strategia d’investimento, anche se, naturalmente, non è infallibile e non prevede il futuro.

Il Barometro del Rischio funziona in modo semplice: oscilla tra 0 e 1. Se il valore è pari o superiore a 0,50 il rischio finanziario a livello globale è nella norma o inferiore alla norma: bel tempo sui mercati. Se invece è inferiore a 0,50, sono presenti situazioni di stress finanziario: maltempo sui mercati.

I possibili guai sono tanto maggiori quanto più ci si avvicina allo zero. 

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Come si interpreta il grafico? Innanzitutto guardiamo l’ultimo valore: è 0.51. Quindi la situazione è leggermente migliore della norma (ma non è un valore “ottimo” – a fine 2006, prima della crisi del credito, l’indice aveva sfiorato lo 0,6 per poi scendere addirittura allo 0,03.

Guardiamo la dinamica dell’indicatore: dopo essersi mantenuto, con una certa volatilità, intorno a 0,4 a dicembre ha cominciato faticosamente a risalire oltre la soglia dello 0,50. Quindi i disordini in Grecia e l’incertezza europea hanno riportato l’indice in una lunga fase di flessione fino al miglioramento in corrispondenza delle dichiarazioni di Mario Draghi sugli interventi della BCE per salvaguardare l’euro.

Che indicazioni pratiche si possono trarre per il proprio portafoglio?

  1. Allontaniamo il panico: attualmente lo stress finanziario è nella norma.
  2. Tenere le antenne dritte: seguire (con calma) l’evoluzione della situazione economica, finanziaria e politica, perché non è detto che la situazione non possa invertirsi.
  3. È il momento, quindi, di aumentare un po’ (quanto dipende dal vostro profilo di rischio, cioè da quanto volete osare) gli investimenti in attività più rischiose e quindi potenzialmente redditizie. In primis quelle di natura azionaria, magari privilegiando settori difensivi come quello dei beni di largo consumo e dei titoli ad alto dividendo, a discapito degli impieghi a più basso rischio, come i titoli di Stato a breve scadenza o indicizzati di paesi Euro “Core”, quali Germania e Francia.
  4. Vista il cammino ancora lungo necessario per risolvere positivamente la crisi europea ed uscire da una congiuntura economica che resta critica, è comunque importante mantenere una buona diversificazione di portafoglio ed investire in strumenti liquidi, che possono cioè essere acquistati e venduti con facilità. Ad esempio ETF di buona qualità.