Se l’Italia non splende per qualità dell’aria, per traffico e inquinamento, o per innovazione ed efficienza energetica, almeno sul trattamento dei rifiuti ci sono regioni virtuose. Questo quanto emerge dal rapporto compostatori 2011.

La raccolta dell'umido è il rifiuto urbano a cui prestiamo più attenzione, raggiungendo il 40% del riciclo totale nel 2011 per un ammontare di 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti trattati. Seguono la differenziata di carta, plastica e vetro. Lombardia e Veneto sono le regioni più virtuose; Campania, Sicilia e Lazio quelle che registrano una maggiore crescita.

Questo, in sintesi, il quadro del settore del compostaggio - il comparto industriale del recupero delle frazioni organiche - che emerge dai dati presentati dal Consorzio italiano compostatori (Cic), in occasione del loro ventennale.

Secondo i dati presentati dal Cic sono “oltre 4,2 milioni le tonnellate di umido (frazioni organiche selezionate e scarto verde) raccolte nel 2010, pari al 36% della nostra raccolta differenziata e il trend è in costante crescita”. Negli impianti di compostaggio vengono trattate diverse tipologie di rifiuti: frazione umida (45,8% del totale), verde (34,6%), fanghi (11,5%) e altri rifiuti dell'agroindustria (8,1%).

Per le regioni del sud Italia, va molto meglio la Campania, dove la raccolta dell'umido è cresciuta di 87.500 tonnellate in un anno, mentre in Emilia-Romagna si registra il maggior aumento della raccolta degli scarti verdi: più 36.200 tonnellate in un anno.

Le regioni più virtuose sono però quelle del nord: Lombardia (879 mila ton), il Veneto (762 mila ton) e l'Emilia-Romagna (497 mila ton). In generale, il panorama italiano che ne emerge è, come sempre, quello spezzato in due: il nord tratta 2 milioni e 750 mila tonnellate, il centro 733 mila e il sud 677 mila tonnellate. Le previsioni da qui al 2020 prevedono un trend positivo.

Infatti, i compostatori stimano ancora margini di crescita, con oltre 6,5 milioni di tonnellate per la raccolta dell'umido, 109 kg pro-capite (oggi sono 68 kg).

David Newman, direttore del Cic afferma che: “La raccolta differenziata e il compostaggio degli scarti umidi determinano ogni anno una riduzione della quantità di rifiuti in discarica pari a quella necessaria riempire l'intero Colosseo”.

Oggi il sistema italiano fa affidamento su 257 impianti di compostaggio, di cui il 65% al nord, il 16% al centro e il 19% nel sud Italia. Grazie al compostaggio si tagliano ogni anno 250 mila tonnellate di metano, come 5 milioni di tonnellate di CO2. In un anno vengono prodotti 1 milione e 400 tonnellate di fertilizzanti organici. Il giro d'affari del settore è quantificabile in 390 milioni di euro all'anno e un’occupazione di 3 mila lavoratori (2.500 diretti e 500 dell'indotto).