La legge che prevede l'aumento dal 20 al 26% di tassazione sulle rendite finanziarie (compresi gli interessi su conti correnti e conti deposito) sarà effettiva dal primo luglio. A niente è servita la petizione portata a Camera e Senato dall'Associazione dei consumatori AltroConsumo e firmata da 10.000 persone, che chiedeva una legge equa che non portasse all'aumento indiscriminato sulle rendite.

La proposta rivolta al Governo Renzi si basa su due punti di modifica della norma: un'aliquota sulle rendite progressiva che differenzi la tassazione "tra chi guadagna poche centinaia di euro l'anno sui risparmi di una vita, perché lascia soldi sul conto corrente o li investe in un conto deposito, e chi invece incassa grossi dividendi su ingenti capitali investiti"; la seconda, l'abolizione dell'imposta di bollo, considerata ingiusta in quanto si paga sia che gli investimenti portino a un guadagno, sia a una perdita.

Secondo la ricerca condotta e le stime pubblicate dall'Associazione: "se si inserisse nella dichiarazione dei redditi il 70% dei guadagni finanziari annui e si portasse in detrazione l'imposta del 26% che viene applicata alla fonte, la tassazione finale andrebbe dal 16% sui redditi più bassi al 30% su quelli più alti". Ovvero, basterebbe compilare la dichiarazione dei redditi inserendo i proventi finanziari annuali e detrarre l'imposta del 26% (versata al momento dell'incasso della rendita stessa), per tutelare il risparmiatore più piccolo. Questo sistema eviterebbe anche altre "distorsioni fiscali", poiché si compenserebbero guadagni e perdite reali.

La proposta di un'aliquota progressiva, fra l'altro, rispetta in pieno l'articolo 53 della Costituzione, che prevede il concorrere alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva di tutti, a fronte di un sistema tributario uniformato a criteri di progressività.

A conclusione di questi fatti, speriamo in una valutazione più accorta del Governo Renzi su questi temi che, in un momento in cui i piccoli risparmiatori sono stretti nella morsa di anni di crisi e difficoltà, sarebbe un atto di coscienza volto all'equità e alla tutela del cittadino.