I recenti dati Istat parlano chiaro: la crescita è a livelliminimi, gli stipendi sono fermi e le vendite non registrano miglioramenti. Leretribuzione orarie, in particolare, sono le uniche a registrare un piccoloincremento nell’ordine dell’1,2%, il dato più basso di sempre registrato apartire dal 1982 (che coincide con l’inizio delle serie storiche disponibili).
In generale, da inizio 2014 fino a fine aprile, l’indice ècresciuto dell’1,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con un livellodi dipendenti in attesa di rinnovo del 61,6% (di cui il 50,3% impiegato nelsettore privato).
Mentre dal lato dei consumi, le vendite sono diminuite del3,5% annuo (dato aggiornato a marzo). Ad andare male sono soprattutto beniprimari legati all’alimentazione che crollano del 6,8%, un altro primato chenon si registrava dal 1995. Calano anche gli acquisti per i beni nonalimentari, con contrazioni sui prodotti dell’1,5%. In generale, nel primotrimestre le vendite si contraggono dello 0,3% rispetto al 2013. Sembra proprioun grido d’allarme quello che si sta designando all’orizzonte, poiché si parladi circa 376 euro anni che le famiglie non riescono più a spendere.
Anche secondo i sindacati, i dati Istat mostrano unasituazione difficile per i lavoratori italiani, confermando particolarmentecritica quella degli occupati nel settore pubblico con contratti bloccati dal2010.
"Quello che non è accettabile è far finta di niente - sostieneAntonio Foccillo della Uil -. Bisogna ripartire con un progetto condiviso cheridia all'economia un nuovo sviluppo e bisogna rinnovare i contratti, a partireda quelli del pubblico impiego, dove il governo è il datore di lavoro".Tutto ciò "determina - secondo il sindacalista - una consequenzialeulteriore caduta delle vendite al dettaglio: drammatico è il crollo degliacquisti dei prodotti alimentari, anche nei supermercati".
L’unica nota positiva: sembra che gli italiani non abbianoperso la fiducia, anzi si conferma la tendenza verso una visione di un futuroin miglioramento e non rassegnato alla situazione di stallo del Paese.
Speriamo sia così…