Notizia molto curiosa quella che arriva direttamente dall'Israele: i calciatori ebrei-ortodossi potranno scendere nel rettangolo di gioco con la cosiddetta kippah. La kippah è un copricapo usato dagli ebrei maschi quando si ritrovano nei luoghi di preghiera, i più religiosi invece oltre ad indossarlo nel luogo prima citato ne fanno uso anche durante la vita quotidiana, questa specie di cappellino a forma ovale viene indossato per una questione di rispetto verso Dio, anche le donne ebree coprono il capo ma non fanno uso di questo oggetto circolare.

Lunga e combattuta è stata la lotta tra l'Associazione calcio israeliana e tutti gli sportivi religiosi, ma alla fine hanno avuto la meglio vincendo una "battaglia" a fin di bene. La Fifa permetterà a tutti i religiosi che scenderanno in campo di poter utilizzare la kippah.

Prima di arrivare a quest'accordo qualche settimana fa l'Associazione Israeliana Calcio aveva vietato ogni copricapo possibile ed immaginario, addirittura la federazione aveva avvisato gli arbitri che nel caso qualche giocatore facesse uso della kippah rischiava dure sanzioni. Ma l'infinita fede del popolo ebraico e in particolare degli sportivi ebraici, grazie alle adeguate pressioni fatte, hanno indotto la Fifa far ricredere l'Associazione calcio israeliana a fare retromarcia e a cambiare disposizione, una vittoria fuori dal campo per tutto il popolo e gli sportivi. Tutto è bene quel che finisce bene, oppure no? La fede deve proseguire a pari passo nello sport?