Quella che ha coinvolto il calcio italiano nel 2006 e quella più recente legata alle partite truccate del Catania nella Serie B 2014/15 non sono le uniche bufere che riguardano il calcio scommesse, dato che in questi giorni in Messico è scoppiato un vero e proprio caos legato alle combine del campionato di Liga MX. Un ex arbitro, tale Erim Ramirez, ha affermato che la competizione calcistica del Centro-America non è altro che una soap opera nella quale tutto sarebbe già scritto, sia dal punto di vista dei risultati, sia per quanto riguarda le favorite per la vittoria del titolo.

Si tratta di parole pesanti che sono attualmente al vaglio di una commissione d'inchiesta voluta dalla Federazione messicana, ma fatto sta che si tratterebbe di uno dei più grossi scandali che il Nuovo Continente abbia mai affrontato dall'avvento del pallone. L'arbitro in questione, inoltre, ha stilato una classifica di 5 semplici regole grazie alle quali è possibile capire come vengano combinate le partite messicane.

I cinque comandamenti per indirizzare le partite messicane

Chi scommette regolarmente sul calcio ne sa qualcosa: ormai quasi tutti i bookmaker hanno aperto il gioco sui campionati americani e quello messicano è uno dei più fruttuosi se si riesce a capire verso chi sarà indirizzata la vittoria finale.

Ramirez ha affermato che già dal fischio d'inizio è possibile intuire i favori di un arbitro verso l'una o l'altra squadra, dalle rimesse laterali ai falli commessi. Il direttore di gara che dovesse sbagliare contro una big, verrebbe sospeso per un mesetto, mentre coloro che sbagliano contro una piccola sono regolarmente in campo la settimana successiva.

Anche le ammonizioni indirizzate verso una certa squadra nei primi minuti di gioco fanno capire chi vincerà quella partita, mentre prima di entrare in campo la terna arbitrale terrebbe d'occhio due o tre giocatori verso i quali indirizzare cartellini e punizioni. Ultimo e non ultimo, il dialogo coi giocatori: nella maggior parte dei casi, l'arbitro parla regolarmente con i giocatori di una determinata squadra, mentre se gli avversari provano a dirgli qualcosa, li ammonisce senza battere ciglio.