Perdere il proprio "Re del goal" non significa necessariamente perdere la possibilità di farli, i goal. A dimostrare ciò ci sta pensando il Napoli di Sarri, una squadra che sta vivendo il suo primo anno "D.H." - dopo Higuain - colui che la scorsa stagione ha trascinato gli azzurri, segnando 36 goal in 36 partite di campionato.
Il "Pipita" quest’estate ha lasciato il Napoli per andare alla Juve, diventando protagonista di una delle trattative più clamorose della storia del calcio italiano. Un "tradimento" che non è andato giù ai tifosi partenopei ma, grazie alle ottime prestazioni della formazione di Sarri, il "fantasma di Higuain" si sta allontanando sempre più da Castelvolturno.
Il Napoli, infatti, in queste prime quattro partite (tre di campionato e una di Champions) ha segnato già 11 goal, quasi tre a partita. Una media da grandissima squadra, che con lereti di Callejon, Milik (quattro a testa), Mertens (due) e Hamsik (una), sembra non aver risentito più di tanto della partenza di Higuain.
Numeri alla mano, questa stagione ha le stesse statistiche del primo anno del "Pipita" in maglia azzurra, ovvero la stagione 2013/2014. Era il Napoli di Benitezche vinse le prime tre di campionato e la prima di Champions (2 a 1 in casa con il Borussia Dortmund), segnando in totale 11 reti, 3 delle quali portarono la firma del bomber argentino.
A parte quella stagione, però, gli avvii successivi non videro un grande Napoli, per usare un eufemismo.
Nel 2014/15 gli azzurri realizzarono appena 2 marcature in campionato nelle prime tre, furono eliminati neiplayoff di Champions League dall’Athletic Bilbao, mentre vinsero 3 a 1 all’esordio in Europa League contro lo Sparta Praga. Higuain segnò 2 goal, uno nell’andata dei playoff e uno contro i cechi.
Lo scorso anno, invece, nelle prime tre di campionato non arrivò nemmeno una vittoria e il Napoli, nella prima stagione targata Maurizio Sarri, segnò 5 goal, più altri 5 nella prima partita di Europa League contro il Club Bruges.
Di quelle 10 reti, solo due furono realizzate da Higuain.
Analizzando quindi le varie partenze del Napoli in questi ultimi quattro anni, possiamo notare come la squadra di Sarri non abbia subito il contraccolpo della cessione dell’argentino e, anzi, sembra aver trovato nuovi modi per andare a rete, senza dover concentrare la manovra offensivasu un unico giocatore. Lì davanti, infatti, gli azzurri possono contare su gente che ha un discreto feeling con il goal, e che è già sulla buona strada per far dimenticare ai tifosi le gesta del numero 9 argentino.