La Uefa ha un nuovo presidente: si tratta di Aleksander Ceferin. Lo sloveno ha battuto la concorrenza dell'olandese Michael Van Peaag con 42 voti favorevoli a 55. E' stato, quindi, scelto il successore di Michel Platini."Le Roi" era stato confermato alla guida del massimo organismo di calcio europeo nel marzo 2015. Lo scorso mese di maggio, però, era stato costretto a dimettersi dopo che anche il Tas ha confermato la sua squalifica (scesa a quattro anni, dopo gli otto iniziali) per la storia dei due milioni di franchi svizzeri ricevuti dall'allora presidente Fifa Blatter nel 2011.

Ma chi è Ceferin?

Uomo nuovo

Aleksander Ceferin, nuovo presidente della Uefa, non è un nome altisonante legato al mondo del calcio. Sloveno, classe 1967, si è laureato in legge all'Università di Lubiana. La passione legale gli deriva dall'ambito famigliare. Proprio nello studio di famiglia inizia a muovere i primi passi. Si avvicina allo sport nel 2005, dopo aver ereditato lo studio dal padre. Lavora inizialmenteper il KMN Svea Lesna Litija (prestigiosa squadra di calcio a 5 slovena). Successivamente entra nell'esecutivo della formazione dilettantistica del Ljubljana Lawyers. Il salto nel grande calcio arriva nel 2006, quando diventa dirigente dell'Olimpia Lubiana (la Juventus di Slovenia). Mantiene la carica fino al 2011, quando effettua un altro passo importante ai vertici del calcio.

E', infatti, eletto,presidente della Federcalcio slovena. L'incarico gli viene rinnovato nel febbraio 2015. Dopo l'elezione alla presidenza Uefa, però, dovrà abbandonarlo, onde evitare un conflitto di interessi. Sul sito della Uefa si legge che è sposato, ha tre figli e parla correttamente inglese e italiano.

Compito arduo

Ad Aleksansander Ceferin toccherà un doppio compito.

Da una parte ridare credibilità alla Uefa, organismo che è uscito molto male dai recenti scandali. L'altra missione, forse addirittura più ardua, sarà salvaguardare i tornei attualmente organizzati dal massimo organismo europeo (Champions League ed Europa League) dalle mire espansioniste dei grandi club continentali. Da più parti, infatti, si spinge per la creazione di una Super Lega europea ad inviti che, da una parte, porrebbe fine ai campionati nazionali, dall'altra spazzerebbe via la "piccola-media borghesia" europea.

Una prima riforma della Champions è già in programma nel 2018, ma potrebbe non accontentare i grandi club. Toccherà al successore di Platini, ora, trovare una soluzione in vista del 2021, l'anno che si preannuncia essere quello della "grande Secessione".