Monta la polemica per le dirette Facebook delle partite di calcio. Un nuovo fenomeno che ha raggiunto un picco clamoroso in occasione del secondo turno di Champions League. In occasione di questo turno Mediaset, titolare dei diritti della competizione continentale, ha deciso di trasmette in chiaro diretta Champions. La decisione ha provocato la rabbia dei tantissimi tifosi della Juventus che speravano di seguire su Canale 5 la trasferta di Zagabria.
I supporter della "Vecchia Signora" si sono dovuti accontentare di alcuni spezzoni durate la diretta da tutti i campi della Champions League. Nel precedente turno i vertici Mediaset avevano deciso di trasmettere in chiaro la sfida tra Dinamo Kiev e Napoli. Decisione che automaticamente aveva precluso una possibile diretta su Canale 5 in occasione della sfida col Benfica.
La protesta dei tifosi azzurri contro la pay tv
In questo caso l'unica strada percorribile per i tifosi azzurri era l'abbonamento a Mediaset Premium. Tanti tifosi napoletani hanno manifestato da tempo il proprio dissenso nei confronti delle pay tv.
Protesta che è proseguita anche in occasione della sfida con i portoghesi. In molti hanno optato per alcuni siti che pubblicano illegalmente i link per seguire in diretta streaming gli eventi criptati. Tanti hanno invece ammirato le gesta di Milik e compagni su Facebook. Diverse i profili che hanno trasmesso la partita degli azzurri attraverso le nuove applicazioni introdotte per il live dal social network.
La reazione di Mediaset: segnalati numerosi profili
In alcuni casi sono state create della pagine ad hoc per la trasmissione in diretta delle partite del Napoli. Nei giorni scorsi erano stati segnalati anche i live di altre competizioni su Facebook. Il moltiplicarsi degli utenti che seguono sul social di Zuckerberg le partite di Champions ha creato non pochi malumori in casa Mediaset.
Nelle prossime ore la holding valuterà gli interventi da effettuare per frenare il fenomeno che rischia di creare gravissimi danni all'operatore televisivo. Diversi i profili che sono stati immediatamente segnalati nelle ore successive alla sfida degli azzurri con il Benfica.