Era troppo forte il rischio di lasciarsi andare ai facili entusiasmi dopo i sette gol rifilati dall’Inter all’Atalanta: Stefano Pioli l’ha capito e così ha fatto in modo che i suoi ragazzi si buttassero subito sul lavoro per preparare la partita di sabato pomeriggio. Infatti serve un’altra prestazione di livello per battere il Torino Calcio e continuare a sperare nel terzo posto.

Anche se per l’allenatore dei nerazzurri l’asticella sembra alzarsi: “L’anno scorso la soglia era di 80 punti; quest’anno, per come corrono le prime in classifica, potrebbe anche essere maggiore”. Ma la squadra non molla: “Dobbiamo credere nei nostri mezzi, rispettare l’avversario e pensare ad una gara alla volta”.

Una partita insidiosa

Ed è proprio per questo motivo che Pioli evita di parlare troppo del derby col Milan, che si disputerà il sabato prima di Pasqua alle 12:30, orario insolito scelto per catturare l’interesse dei tifosi asiatici delle due squadre. Osserva solamente che giocare a San Siro di giorno con tanto pubblico nerazzurro è sempre una bellissima esperienza.

Poi passa ad analizzare i prossimi avversari, che in casa sono stati sconfitti solo dalla Juventus. Il Torino gode di una solidità costruita grazie ad una rosa valida e ad un allenatore che riesce a stimolare i suoi: così si spiegano le tante reti realizzate dai granata, specialmente col capocannoniere Belotti. Nella sfida a suon di gol con Icardi, però, il mister continua a puntare sull’argentino di cui sottolinea la crescita: “Mauro dà sempre il massimo in campo, ma pensa soprattutto alla squadra”.

Chi sceglierà Pioli?

Servirà quindi un’altra prestazione di livello. “Stiamo vivendo un momento positivo – spiega Pioli – in settimana abbiamo lavorato per continuare così; quello che ho visto negli allenamenti mi fa ben sperare”.

Come al solito, nessuna anticipazione su chi scenderà in campo. “I giocatori sanno che devo scegliere la squadra più affidabile, per fortuna stanno tutti molto bene, ho tanta qualità a disposizione”. Chissà se nella gara, che sarà arbitrata da Banti, vedremo ancora Joao Mario lasciare il posto ad Ever Banega, che si è dimostrato “molto bravo nel continuare a lavorare con disponibilità anche quando non impiegato”, oppure rivedremo Brozovic, centrocampista “completo e dinamico, senza una posizione fissa in cui essere impiegato”. Il criterio di selezione non cambia: “Preferirò quei giocatori con le caratteristiche più adatte alla gara, in grado di essere produttivi in fase d’attacco e ben contrapposti agli avversari in fase difensiva”.

Concentrati sul Torino

Così, tutta l’attenzione è su Torino: ci sarà tempo per occuparsi del derby, di una sosta che arriva in un momento di grande forma, ma che “permetterà a chi non sarà impegnato con le nazionali di recuperare”, oppure dei tanti scontri diretti che ancora mancano. E naturalmente Pioli evita di pensare al suo futuro, dopo che San Siro ha reclamato ad alta voce la sua permanenza in nerazzurro: “C’è ancora tanto da fare, non basta quanto realizzato finora se non centriamo l’obiettivo Champions – chiarisce l’allenatore – mancano ancora 10 gare, faremo tutte le valutazioni del caso solo il 28 maggio”.