Forse stavotla è davvero finita l'avventura nel Calcio giocato per Antonio Cassano. Uno dei migliori talenti italiani degli ultimi vent'anni compie l'ennesimo gesto a sorpresa della sua tormentata carriera: dopo soli otto giorni dalla firma del contratto, lascia il ritiro dell'Hellas Verona. Troppa nostalgia di casa alla base della scelta secondo le fonti più vicine a Cassano, ma per gli amanti del buon calcio è semplicemente l'ennesima delusione per chi in fantantonio ha sempre visto un qualcosa di speciale.
L'ultima 'cassanata'
Come un fulmine a ciel sereno, ma in classico stile Antonio Cassano, è arrivata la notizia della fuga del ragazzo dal ritiro dell'Hellas Verona.
Nonostante qualche giorno fà avesse già preso i primi applausi nella prima uscita stagionale della squadra scaligera, oggi Antonio è letteralmente fuggito dalla sede del raduno degli uomini di Pecchia. Una delusione grande per il popolo Veronese, che già pensava al tridente delle meraviglie con Pazzini e Cerci e sognava un Cassano rigenerato e motivato visti i proclami e la voglia di calcio giocato che fantantonio aveva espresso fino al giorno della firma del contratto con il Verona.
Addio al calcio?
Cassano nel tardo pomeriggio di oggi, 18/07, spiegherà alla stampa i motivi del suo addio, anche se già sembrano chiare le dinamiche che hanno portato il talento di Bari vecchia a salutare il Verona e molto probabilmente il calcio giocato.
Troppa nostalgia di casa e della sua famiglia: questa in primis la motivazione legata all'addio improvviso di Cassano. Sembrerebbe essere arrivata al capolinea la carriera di un giocatore dai piedi dorati e dalla testa matta, l'ultima folle scelta di lasciare il ritiro del Verona potrebbe rappresentare il classico 'ultimo treno' che non tornerà.
Una carriera di rimpianti
Lanciato da Eugenio Fascetti a soli 18 anni nella sua Bari, Cassano ci mette davvero poco a convincere Franco Sensi, allora proprietario della Roma, a portarlo nella capitale. Con i giallorossi quattro anni passati tra magie e pazzie che porteranno la critica e la stampa a forgiare un nuovo termine legato alle innumerevoli follie compiute da Antonio: le cassanate.
Poi arriva la chiamata della vita, Fabio Capello lo vuole a Madrid nel mitico Real, ed è li che Cassano darà il peggio di se condizionando per sempre la sua carriera. Nella squadra madrilena pochissime presenze e tante figuracce con mister Capello che esasperato dai comportamenti del ragazzo, decise di metterlo fuori rosa per molti mesi.
Poi il rilancio nella sua Genova, con l'allenatore Del Neri e il compagno di reparto Pazzini riuscirono a portare la Sampdoria di Garrone a giocarsi un ingresso in Champions League. Purtroppo anche il rapporto con la Samp e con il Presidente blucerchiato andò rapidamente inclindandosi e fantantonio scelse prima l'Inter, ma poi soprattutto il Milan per rilanciarsi nel calcio che conta.
A Milano uno scudetto in rossonero all'ombra di Ibrahimovic e Robinho, ma comunque un successo importante nella carriera di Antonio che però da lì a poco riscontrò un problema cardiaco che lo tenne fuori dai campi per sei mesi. L'ultima vera squadra che ha potuto beneficiare delle grazie di Antonio è stata senza dubbio il Parma dove Antonio riuscì in due anni a dare il meglio di sé prima di tornare a Genova dove i rapporti con la Società e il poco feeling con Giampaolo l'hanno tenuto fuori rosa.