Continua l'inchiesta sulla presunta estorsione operata da alcuni ultrà della curva sud ai danni della società della Juventus. Dalle carte spunterebbe anche un particolare molto grave. I drughi sapevano da tempo di essere indagati dalle forze dell'ordine.

A confermare ciò, sarebbe un'intercettazione tra il temuto capo ultrà Dino Mocciola, tuttora in carcere, e il security manager della Juventus.

Il primo avrebbe parlato di un'estorsione in corso, come se già sapesse cosa sarebbe accaduto in seguito. Nel frattempo, a Torino sono spuntati cartelloni per chiedere la libertà degli ultrà arrestati.

Gli ultrà sapevano?

Le indagini delle forze dell'ordine contro gli ultrà proseguono. Secondo gli inquirenti, alcuni dei sostenitori della curva sud della Juventus avrebbero minacciato per diverso tempo la società bianconera. L'obiettivo degli ultrà era estorcere biglietti in posti comodi durante le trasferte in Europa e all'interno dell'Alliaz Stadium.

Finora, l'inchiesta denominata 'Last Banner' ha portato all'arresto di dodici persone in tutt'Italia.

Il reato a loro imputato è di estorsione ai danni della società juventina. Oggi le indagini condotte dalle forze dell'ordine torinesi svelano un nuovo dettaglio molto importante.

Secondo le prove raccolte dagli agenti, sembrebbe che gli ultrà juventini, i cosiddetti Drughi, sapessero da tempo di essere indagati. A confermare ciò, c'è una conversazione intercettata dai carabinieri tra due personaggi principali di questa indagine.

Il primo è Dino Mocciola, capo ultrà della curva sud e detenuto tuttora in carcere. Il secondo è Alessandro D’Angelo, il security manager della Juventus. L'episodio risale al luglio scorso e proprio durante la conversazione l'ultrà parla proprio di 'estorsione', un dettaglio che non è passato inosservato agli inquirenti.

L'incontro tra i due uomini riguardava la pressione degli ultrà per avere maggiori biglietti durante le partite di Champions. Inoltre, per dissuadere la società torinese dal denunciare, Mocciola minacciava di presentare documenti importanti su Ciccio Bucci.

Quest'ultimo era un tifoso bianconero, diventato collaboratore del club e anche dei Servizi Segreti. Tuttavia, l'uomo nel luglio del 2016 è stato ritrovato morto in circostanze misteriose. Proprio facendo riferimento a questa vicenda che il capo ultrà avrebbe alluso alla parola 'estorsione'.

'Drughi Juve liberi'

Mentre le indagini sugli ultrà della Juventus continuano, a Torino sono apparsi degli striscioni molto particolari. Si tratterebbe di manifesti in cui viene chiesta la libertà per i 12 sostenitori della curva sud arrestati per l'inchiesta 'Last Banner'.

Gli striscioni sono stati rivendicati proprio dal gruppo ultrà torinese dei Drughi attraverso un post sui social network. All'interno dello scritto, viene chiesta la libertà per coloro che sono in carcere, in quanto colpevoli di lottare contro un 'sistema sporco che da anni vorrebbe la fine del tifo organizzato'.