Mohamed Amashah è un studente di medicina di origini americane che era stato arrestato in Egitto. Nonostante non avesse avuto un processo, il ragazzo è stato detenuto per circa 500 giorni in prigione. Solo oggi è arrivato l'annuncio ufficiale del dipartimento di Stato americano della sua liberazione e del suo ritorno a casa.

Il giovane era stato arrestato nel marzo 2019 al Cairo. Quel giorno Amashah era in piazza Tahir con un cartello con su scritto "libertà per tutti i prigionieri politici". Secondo Freedom Initiative group, lo studente è stato arrestato con l'accusa di aver aiutato un gruppo di terroristi e di aver usato impropriamente i social network.

Il rilascio di Amashah

La notizia è stata diramata dal dipartimento di Stato americano: Mohamed Amashah è libero. Dopo 500 giorni all'interno di una prigione egiziana, lo studente ventiquattrenne di medicina con origini americane potrà finalmente tornare a casa a New Jersey City. Nella nota, il dipartimento ha ringraziato l'Egitto per la cooperazione nel rimpatrio.

Lo studente americano era stato arrestato nella primavera dello scorso anno con l'accusa di "aver aiutato un gruppo terroristico". In Egitto sono presenti ampie leggi anti-terrorismo che consentono ai procuratori di rinnovare i 15 giorni di detenzione anche per mesi o anni. Il tutto senza bisogno di forti prove o testimonianze.

Ciò ha portato a una lunga reclusione per Amashah, ma adesso potrà tornare finalmente in patria.

Tuttavia, il dipartimento americano ha sottolineato che il giovane, prima di imbarcarsi verso gli Stati Uniti, ha dovuto rinunciare alla cittadinanza egiziana. Una sorta di condizione necessaria per la sua liberazione.

L'appello di Amnesty

La notizia della liberazione dello studente americano è stata accolta positivamente in tutto il mondo.

Maggiore soddisfazione è stata espressa dall'organizzazione Amnesty International. Il portavoce del gruppo, Riccardo Noury, ha commentato "Questa storia ci insegna che le pressioni a un certo punto pagano".

Inoltre, l'uomo ha voluto rinnovare l'appello per la liberazione di un altro studente detenuto in Egitto. Si tratta di Patrick George Zaky, un 29enne egiziano iscritto a un master all'Università di Bologna.

Il giovane si trova in carcere, accusato di reato d'opinione da più di 150 giorni. Un monito lanciato nuovamente al governo egiziano e a quello italiano.

Secondo le fonti ufficiali, la prossima udienza per il rinnovo o meno della detenzione sarebbe fissata al 12 luglio. Nel frattempo, alla famiglia di Zaky è stata recapitata una lettera redatta proprio dal giovane con scritto "Sto bene, mi mancate, tornerò libero". Una speranza che tutti si augurano possa avere un lieto fine come per Amashah.