Nonostante siano passati ormai diversi giorni dall'ultima partita di Serie A prima dello stop forzato per l'emergenza sanitaria, non si placano le polemiche sulla sospensione e sull'eventuale ripresa del campionato. La Figc ha decretato - di concerto con il governo - il blocco di tutte le competizioni e delle coppe a livello nazionale. In questa fase stanno circolando varie ipotesi sul futuro del massimo torneo, a partire dalla cristallizzazione della classifica di Serie A, passando per l'annullamento dell'assegnazione dello scudetto 2019-2020 (questa al momento sembra la strada meno percorribile) fino all'eventuale disputa dei play-off.

Sulla vicenda è intervenuto con delle parole piuttosto forti il responsabile della comunicazione della Lazio, Arturo Diaconale.

Quest'ultimo già qualche giorno fa aveva rilasciato delle dichiarazioni polemiche nei confronti della Figc, in merito alla prospettiva di fermare il campionato. Il giornalista ritiene che dietro questa presa di posizione ci sia un qualche "preciso interesse".

I 'presunti virtuosi' avrebbero solo interesse a bloccare campionato e allenamenti

Il responsabile della comunicazione della Lazio ha dapprima precisato sul suo profilo Facebook che le sue parole sono frutto di una riflessione personale e non rispecchiano il pensiero del presidente Lotito e del club biancoceleste. Dopo aver fatto questa premessa, ha spiegato che secondo lui in questo periodo si sta facendo un'inesatta suddivisione tra "buoni e cattivi" nel mondo del calcio: i primi sarebbero coloro che hanno a cuore esclusivamente la tutela della salute pubblica e dei giocatori, mentre i secondi sarebbero quelli che si preoccupano dei "propri limitati interessi di bottega".

Inoltre il giornalista abruzzese, soffermandosi sulla querelle relativa al blocco o meno degli allenamenti, ha dimostrato di avere le idee piuttosto chiare, dicendo: "Dietro i presunti virtuosi si nasconde il preciso interesse a bloccare tutto, competizioni e allenamenti, per arrivare ad annullare il campionato". In sintesi, Diaconale ritiene che tutte quelle società e dirigenti che invocano lo stop anticipato dei tornei nazionali sottolineando la necessità di dare la priorità assoluta alla risoluzione dell'emergenza sanitaria, abbiano in realtà la volontà: "O di cristallizzare la classifica del momento (Juventus sopra la Lazio per un punto), o di dare una conclusione al campionato con quella soluzione play-off e play-out che potrebbe offrire un'occasione di salvataggio della stagione alle squadre che nel 19/20 hanno deluso".

Il direttore del quotidiano L'Opinione delle libertà ha anche rimarcato come, in questo frangente, si stiano accusando (ingiustamente, a suo parere) di "egoismo" quei club (come Lazio e Napoli) che vorrebbero riprendere gli allenamenti perché preoccupati solo da interessi di classifica senza avere a cuore i problemi relativi al rischio contagio. Invece si tratta semplicemente di una questione "mal posta".

Juventus: l'eventuale annullamento delle competizioni comporterebbe perdite finanziarie di circa 110 mln di euro

Le ultime esternazioni di Arturo Diaconale potrebbero essere state una sorta di frecciata nei confronti della Juventus. Ad ogni modo, proprio in riferimento al club torinese, gli analisti di Banca Imi hanno studiato a quanto potrebbero ammontare le perdite finanziarie qualora si dovesse andare verso l'annullamento di tutti i tornei nazionali ed internazionali per questa stagione.

La proiezione evidenzia dei mancati ricavi per circa 110 milioni di euro: la Juventus, infatti, rischierebbe di perdere 45 milioni di diritti televisivi (Serie A, Coppa Italia e Champions League), almeno 25 milioni alla voce legata agli incassi al botteghino, e infine quasi 40 milioni di perdite riguardanti gli sponsor.