Come sapranno tutti coloro che si trovano nella condizione di dare o prendere in affitto un immobile, il primo gennaio 2014 segna una data importante. Ma cosa cambia nello specifico? In questo articolo cercheremo di mettere un po' di ordine all'interno della complessa normativa: in primo luogo non è più possibile pagare in contanti per cui analizzeremo le modalità di pagamento; in secondo luogo analizzeremo le sanzioni che si rischiano; in terzo luogo analizzeremo le novità che riguardano coloro che si affidano al regime della cedolare secca.
Affitti 2014: no contanti, ecco le modalità di pagamento
La più grande novità del 2014 è che gli affitti non possono essere più pagati in contanti, ma attraverso modalità specifiche che permettano la tracciabilità del canone.
È chiaro che il problema riguarda l'evasione fiscale e gli affitti in nero e che questa norma si inserisce nell'insieme di procedure contro l'evasione fiscale, considerata la piaga più grave del sistema paese. A chiarire la questione è intervenuto il Sole 24 Ore che ha spiegato chiaramente come non esista alcun importo minimo e che qualunque sia la cifra da versare da parte dell'affittuario questa dovrà essere tracciabile.
Le modalità di pagamento suggerite dunque sono quelle tramite bonifico bancario, assegno bancario o circolare (non trasferibili), conto corrente postale, carte di debito o credito. Queste nuove procedure però non sono state accolte favorevolmente da tutti, Confedilizia ad esempio, nel momento in cui la normativa era in discussione in Parlamento, sottolineò come il divieto del pagamento in contanti potesse colpire e penalizzare le categorie dei pensionati e degli immigrati.
Affitti 2014: tutte le sanzioni previste
Per quanto riguarda la trasformazione del sistema di pagamento degli affitti per il 2014 sono previste anche sanzioni piuttosto salate. Le sanzioni per chi non segue la procedura di tracciabilità infatti sono considerate alla stregua delle sanzioni previste per l'antiriciclaggio per cui si va da un minimo dell'1% della somma corrisposta fino al 40%.
Inoltre la multa minima prevista è di 3.000 euro. Ricordiamo inoltre che saranno soggetti a sanzioni sia il soggetto che versa il pagamento direttamente in contanti, sia chi lo accetta.
Affitti 2014: cosa cambia nel regime di cedolare secca
Novità arrivano anche per coloro che scelgono la tipologia della "cedolare secca" per il 2014.
L'imponibile della cedolare secca scende al 19% ma soltanto per quelle abitazioni che si trovano in Comuni che presentano carenze di disponibilità abitative (secondo le indicazioni del DL 551/1988). Si parla in poche parole di tutti i Comuni che sono capoluogo di provincia. La seconda novità di quest'anno permette che l'aliquota dovuta in Comuni con carenza di disponibilità abitativa scenda al 15% recependo le indicazioni contenute nel DL n. 102 del 2013.