Una truffa che si aggirava già nei mesi precedenti e che era stata sventata dalla polizia postale, ma che sembra essere tornata. Come affermano anche le forze dell'ordine nella loro pagina Facebook dedicata, "le truffe cambiano aspetto, ma ritornano sempre". Ed è quanto sta accadendo in questi giorni agli utilizzatori della nota applicazione di messaggistica istantanea che si sono ritrovati a dover fare i conti con un messaggio che avvisa della sospensione dell'account in quanto in scadenza (o in alcuni casi scaduto). Ciò di cui ci avverte la polizia postale è che Whatsapp non possiede alcun account (in quanto è legato al proprio numero di cellulare) e che, per questo motivo, non può in alcun modo scadere e non deve essere assolutamente rinnovato.

Ciò a cui puntano gli ideatori della truffa è proprio l'estorsione di denaro oppure l'impadronirsi dei vostri dati personali con l'installazione "invisibile" di applicazioni infette.

Come riconoscere la truffa?

Riconoscere questa truffa, così come riconoscere tutte le altre truffe, è più semplice di quel che si pensa, poiché basta informarsi un po' in giro per potersi rendere conto della bufala. Come detto prima, bisogna sapere che whatsapp non dispone di alcun account di registrazione e che non vi è la possibilità che questo "abbonamento" scadi, anche perché da tempo è stato eliminato l'abbonamento annuale della applicazione di messaggistica. Un altro dato fondamentale è proprio il sapere che Whatsapp, così come Facebook e Messenger, non hanno bisogno di inviare alcun messaggio ai propri utenti in quanto dispongono di pagine ufficiali e di mandati stampa che avvisano di eventuali modifiche.

Inoltre non avrebbero alcun motivo di richiedere i dati dei propri utenti poiché possiedono un vasto database in cui sono raccolte le informazioni sopracitate; quindi nessun operatore dovrebbe richiedere i vostri dati o dovrebbe mandarvi un link su cui cliccare per la "risoluzione di problemi".

Massima attenzione

Ogni messaggio che vi arriva, in cui vi si chiede di effettuare un versamento, di inserire i vostri dati o di cliccare su un qualsiasi link, non è da considerare assolutamente sicuro e dovrebbe bastare per far scattare in voi il dubbio della truffa.

C'è da aggiungere che questi messaggi vengono spesso tradotti attraverso traduttori istantanei e che, nella maggior parte dei casi, presentano errori ortografici (un altro punto che dovrebbe, dunque, far scattare in voi il campanellino d'allarme).