Essere presi in giro per l'aspetto fisico o per qualche malformazione genetica è la cosa peggiore che ci possa essere, ma è anche un episodio sgradevole per chi lo compie urtando la suscettibilità della malcapitata persona, la quale non solo deve convivere con una patologia cronica ma deve subire anche episodi di bullismo, che fanno poco sorridere. Anzi che tolgono totalmente un sorriso già scosso dalla vita.

Questo è quanto capitato a  Sarah Atwell, 18enne ragazza nativa della Nuova Scozia, in Canada, presa costantemente in giro da presunti compagni di scuola e di giochi per la deformità del suo volto, vittima di una malattia rara ossia di una neurofibromatosi, una sindrome che genera tumori prevalentemente benigni.

 

La ragazza sin dai 16 anni ha dato inizio a questa battaglia personale contro qualsiasi forma di bullismo, di cui ne è spesso e malvolentieri vittima predestinata, secondo un ingrato e sciagurato destino.

La malattia ha deformato in maniera irreparabile il volto della ragazza; dall'età di un anno fino a oggi, che di anni ne ha 18, ha subito ben otto interventi chirurgici, ma la situazione seppur lievemente migliorata è sempre estremamente difficile. Ma sono sopratutto gli sguardi della gente e dei presunti amici, che avviliscono e gettano nello sconforto più totale Sarah, forse più della malattia stessa.

La sua forza d'animo è grande laddove dichiara apertamente alla stampa e sui social network: "Siate forti, non importa cosa succede".

Riferendosi esplicitamente a tutti quelli che vedono con occhio malevole pieno di disprezzo queste persone che presentano patologie non mortali, ma difficili da curare, e difficoltà a  relazionarsi in pubblico con la società. Tanto per raccontare un episodio una volta è successo che al supermercato un cassiere si rifiutasse di darle il resto credendo che il suo male fosse contagioso, mentre a scuola, veniva soprannominata "mezza faccia". 

Una storia triste, turpe, ma Sarah trova lo stesso la voglia di lottare e di continuare a vivere.