Duecentocinquanta mila euro in una valigetta per mantenere il silenzio sul coinvolgimento di un sacerdote in festini gay. Si tratta di uno dei sacerdoti più in vista della parrocchia di Vigevano ossia il rettore del santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco. Inoltre altri duecentocinquanta mila euro sarebbero stati chiesti perché sarebbero state soddisfatte le prime richieste di estorsione.
Intrappolati con abiti talari
I due ricattatori si sono presentati con abiti talare all'appuntamento per la consegna del denaro. Si trattava di due romeni, Flavius Alexa Savu, 33 anni, disoccupato e Florin Tanasie, 22 che si guadagnava da vivere rubando batterie usate.
I due sono stati arrestati da un maresciallo anch'egli travestito da prete. I due giovani rumeni minacciavano il rettore di pubblicare in tv, in particolare alla trasmissione Le Iene, i filmati e le registrazioni delle chiamate che coinvolgevano il settantenne rettore del santuario. I ricatti andavano avanti da almeno un anno o più. Inizialmente don Gregorio Vitali aveva accettato di pagare ma i carabinieri hanno iniziato le indagini e scoperto che il denaro proveniva, probabilmente dalle stesse casse del santuario.
L'inclusione di don Scevola
Uno dei rumeni pare abbia compiuto due viaggia a Roma ignaro però che il vescovo aveva deciso di denunciare poiché non riusciva più a pagare i ricatti subiti.
Gli estorsori infatti hanno commesso il grave errore di non accontentarsi forse perché non erano a conoscenza del ruolo che aveva assunto da quel momento Paolo Scevola, promotore di giustizia. Egli era infatti presenti alla trappola della consegna del denaro. Don Gregorio era anche presente ma non è accusato di reati.