Dall'ultimo tavolo tecnico svoltosi a Palermo tra la Protezione Civile ed i tecnici dell'Arpa sui misteriosi incendi nel messinese, scaturisce la necessità di analizzare capillarmente il fenomeno con un monitoraggio per i campi magnetici ed i campi elettrici, innanzitutto visitando gli ambienti in cui ci sono stati gli incendi. Sono circa 10 anni che elettrodomestici e mobili prendono fuoco senza un motivo apparente, al punto tale che sempre più abitanti, per paura di correre pericoli di cui non si intuisce la portata, dormono in strada da settimane.

A quanto pare, a Canneto di Caronia sembra che gli incendi si spostino da una casa all'altra seguendo un inquietante percorso. Come spesso accade quando non si vedono cause relative a fenomeni misteriosi, si dà la colpa ai campi elettromagnetici, come se si trattasse di raggi della morte. A tal fine, l'Arpa ha installato una centralina di monitoraggio della radiofrequenza fino a 3 GHz, ed una a 50 Hz, oltre ad un sensore di campo elettrico tra 1 MHz e 40 GHz, ed uno strumento per misurare eventuale radioattività da radon, così da coprire il range completo di eventuali irraggiamenti pericolosi.

Si spera che questo possa bastare per scoprire le origini che sembrano così strane da addirittura non essere misurabili. Alcuni interrogativi nascerebbero se semplicemente si considerasse che campi ingenti al punto tale da provocare incendi, potrebbero addirittura essere pericolosi per la salute degli abitanti. Eppure, oltre ad un censimento delle case e degli elettrodomestici bruciati, non c'è un vero e proprio screening sulle condizioni fisiologiche delle persone. Per ora si è passati dall'accusare piromani, al dare la colpa agli aerei, ai treni, ai militari, alla rete elettrica ed agli alieni. Oltre ovviamente ad una spiegazione quasi naturale sulle terribili energie provenienti dal sottosuolo, sfiorando l'esoterismo.

Non sembrano esserci brevi tempi per la conclusione delle inchieste in atto. Gli incendi continuano senza avere alcun dato chiaro per le mani, probabilmente perché la causa non si deve ricercare ostinatamente nel mondo delle radiazioni invisibili conosciute, che appaiono essere tirate in ballo ogni volta che si è in presenza di un fenomeno sconosciuto.