Arriva in un Ferragosto di fuoco il sì dell'Unione europea alla fornitura di armi, da parte dei paesi membri, alle forze armate curde che combattono le forze jihadiste. Così Gran Bretagna e Francia saranno libere di avviare le forniture di armi e munizione come già hanno annunciato ai militari curdi.

Rapite altre cento donne Yazidi nel Nord dell'Iraq, la situazione ad oggi 16 agosto

La delibera è giunta ieri dal consiglio del ministri degli esteri dell'Unione europea con cui è stato dato l'assenso. Le forniture di armi dovrà essere eseguito solo con lo scopo di fermate l'avanzata jihadista ed in particolare il massacro della minoranza Yazidi, che conterebbe oggi il rapimento di altre cento donne.

Saranno regolate dalle legislazioni nazionali e concordate col governo di Baghdad. A riportare la notizia del rapimento è la Cnn, su dichiarazione di un leader religioso della minoranza Yazidi, e il governo curdo. Secondo queste fonti sono state rapite tra le ottanta e le cento donne trasportate dagli jihadisti a Mosul. Il rapimento sarebbe avvenuto nel villaggio di Kojo. Tra i primi paesi europei pronti ad inviare il proprio sostegno militare, dopo l'atterraggio dei 100 soldati scelti americani a Sinjar, al governo curdo per la lotta contro gli jihadisti saranno Francia, Gran Bretagna e Repubblica Ceca. La Francia e la Gran Bretagna già da tempo hanno deciso di inviare i propri aiuti in questa guerra all'esercito curdo.

I due Paesi si muoveranno quindi in tempi brevi, mentre si parla della fine di agosto per l'invio di armi da parte del Governo ceco. A Bruxelles si è discusso non solo del problema scatenato dalla persecuzione della minoranza Yazidi in Iraq ma anche delle crisi che in Siria, Libia e a Gaza stanno infiammando negli ultimi mesi un medio oriente che non trova pace e la crisi più vicina a noi che vede protagonista l'Ucraina. Sembra che si stia valutando anche come colpire economicamente, sull'acquisto del petrolio, i paesi islamici che contravvengono alle regolamentazioni Onu.