Nel paese di Collemarino di Ancona si è consumato un terribile delitto che ha visto come vittima una bambina di 18 mesi. A compiere il gesto omicida è stato lo stesso padre, Luca Giustini di 34 anni di professione ferroviere, che ha colpito la figlia Alessia, che era nella culla, con 3 coltellate. Dopo aver compiuto l'infanticidio ha telefonato alla moglie Sara Bedini di anni 32 impiegata all'ospedale di Torrette come infermiera, che era al mare con l'altra figlia gridandole di correre a casa perché era accaduto qualcosa di terribile.
Prime indagini - La ricostruzione della vicenda è condotta dal Pm Andrea Laurino.
Al momento la spiegazione più ovvia appare la follia da raptus, se si considerano le testimonianze dei vicini che descrivono i coniugi come una coppia tranquilla tutta dedita alla famiglia. Sui due coniugi non si segnalano né litigi né problemi di natura economica. Il delitto si è svolto nel pomeriggio di ieri all'interno della loro abitazione. Il Giustini era da solo in casa con Alessia che dormiva nella culla, in attesa che la bambina si svegliasse per poi raggiungere la moglie Sara che si era già recata al mare con l'altra figlia di quattro anni sulla spiaggia di Palombina. Ma gli eventi si evolvono diversamente. Sara riceve dal marito Luca una telefonata sul cellulare con la quale le grida: "Corri, corri, è successa una cosa orribile".
La donna, in preda all' ansia, ha percorso subito la distanza di un paio di chilometri che separano la sua casa dal mare per trovarsi di fronte ad una scena che mai avrebbe potuto immaginare: la sua piccola Alessia giaceva nella culla in una pozza di sangue. Il cuore della bambina batteva ancora e la madre, sia pure in preda allo sgomento e al dolore, ha avuto la forza della disperazione per telefonare al proprio padre Roberto, che abita a poca distanza.
Il nonno, precipitatosi sul posto, avrebbe preso in braccio la nipotina per condurla giù in strada dove era arrivata l'ambulanza del 118. Purtroppo, nonostante tutti i tentativi di rianimazione, Alessia si è spenta pochi minuti dopo.
I carabinieri hanno catturato Giustini che è stato fatto passare attraverso il garage per sottrarlo al linciaggio della folla e, soltanto in serata, è stato dichiarato in stato d'arresto.
La casa della famiglia Giustini è sotto sequestro con tutto il suo contenuto a cominciare dal coltello utilizzato come arma del delitto. Al momento le indagini condotte dai carabinieri sono volte ad ascoltare le testimonianze disponibili ed alla ricostruzione di quei tasselli mancanti che rendono tutta la vicenda avvolta da aspetti decisamente poco chiari. I vicini di casa non riescono a capire cosa si sia acceso nella testa di Luca Giustini. Ma qualcuno comincia a raccontare di averlo notato di recente stressato e qualcun altro che la piccola Alessia la sentivano piangere spesso.